Hong Kong, un anno di proteste – Le immagini
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epa08254476 (FILE) – Hong Kong Police arrest media tycoon Jimmy Lai (C) at the main pro-democracy Umbrella Movement site in Admiralty, Hong Kong, China, 11 December 2014 (re-issued 28 February 2020). According to media reports, Apple Daily founder Jimmy Lai was arrested on 28 February and charged with illegal assembly and intimidation, respectively for taking part in an anti-government march in August 2019 and for a clash with a journalist in 2017. Lai is scheduled to appear in court on 5 May 2020 along with two other pro-democracy figures who were arrested the same day. EPA/STR epa08223554 Pedestrians wear face masks in Hong Kong, China, 17 February 2020. As of 17 February, the number of those infected by the coronavirus that causes the disease known as Covid-19, also known as coronavirus, grew to 59 in Hong Kong. More than 70,000 people have been infected in mainland China with the death toll at 1,770. EPA/JEROME FAVRE epa08140604 Riot police clear a makeshift barricade during a pro-democracy rally in Hong Kong, China, 19 January 2020. Hong Kong has entered its eighth month of mass protests, originally triggered by a now withdrawn extradition bill, that have since turned into a wider pro-democracy movement. EPA/JEROME FAVRE
Esattamente un anno fa centinaia di migliaia di persone si sono riunite a Hong Kong per una marcia che è diventata il simbolo della resistenza dell’ex colonia britannica contro l’autoritarismo della Cina. Nei mesi successivi i manifestanti hanno riempito le strade della città, organizzato proteste in aeroporto, nelle università e costituito un network di attivisti che anche con l’arrivo del Coronavirus è riuscito a portare avanti la resistenza tramite i canali Telegram.
Ma nelle ultime settimane la morsa della Cina è diventata sempre più stretta. A un anno dalla discussa legge sull’estradizione, miccia delle proteste, Pechino ha dato il colpo finale all’Isola. La legge sulla sicurezza nazionale presentata durante l’Assemblea del popolo è l’ultimo atto di una partita per riconsegnare definitivamente Hong Kong a Pechino.
La legge sulla sicurezza è in realtà una legge anti-proteste che impedirebbe manifestazioni non autorizzate, limitando la libertà di espressione. Ma neanche il divieto imposto lo scorso 4 giugno, giorno dell’anniversario di piazza Tienanmen, è riuscito a fermare lo spirito di protesta della città che come ogni anno ricorda il massacro avvenuto 31 anni nella storica piazza di Pechino.
E a un anno dal ritorno degli ombrelli, simbolo dell’opposizione di Hong Kong alla morsa di Pechino, i cittadini dell’Isola sono tornati ancora una volta in piazza. Gli slogan sono cambiati ma il messaggio è sempre lo stesso: «Combatti per la libertà! Stai con Hong Kong!».
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