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La bufala di Calimero rimosso da Disney+ per razzismo e il bufalaro Johnny Frassu

11 Giugno 2020 - 17:36 David Puente
Dietro la bufala di Calimero rimossa da Disney Plus (dove non c'è mai stato) c'è una firma già conosciuta

Circola dal 10 giugno 2020 lo screenshot di un falso articolo dell’Huffington Post dal titolo «Disney+ rimuove Calimero: “Veicola razzismo nei bimbi”». si tratta, appunto, di una bufala diffusa sui social come spiegato dai colleghi di Facta. Non c’è alcun articolo del genere pubblicato sul blog e risulta di fatto una bufala per alimentare il tema razzismo sul caso George Floyd. Rimane curioso il fatto che sembrava credibile proprio perché Calimero non fa parte del catalogo di Disney Plus (lo trovate su Prime). C’è di più, e non è un gioco di parole.

Nel falso screenshot c’è anche il nome del presunto autore del pezzo, tale «Johnny Frassu» che non esiste all’interno del blog dell’HuffPost. Il nome non è nuovo e ha un significato.

In quanti si ricordano della «bufala dei panda marini»? Nel 2014 circolava un post Facebook dove veniva mostrato un fantomatico massacro di panda «pescati in mare» dai marinai albanesi nella costa della Corea del Nord:

FATE GIRARE!!! Questa immagine è uno scatto rubato, realizzato nel caldo agosto del 2012 da me e la mia troupe personale. Ritrae pescatori albanesi nella costa della Corea del Nord intenti a pescare una razza marina di panda cinese. I panda acquatici, conosciuti in lingua mandarina come “pat-cio-ciu” sono ricercati dai coreani sia per la loro carne prelibata, che per utilizzare orecchie, coda e genitali ridotti in farina e venduti come afrodisiaco. Solo nell’ultimo anno si stima siano stati catturati 15.000 panda marini. FERMIAMO QUESTO MASSACRO: tutti devono sapere, per favore, fate girare! Fonte: Greenpeace International Animal Liberation Worldwide, CNN.

L’autore del post era l’utente Facebook «Johnny Frassu» (account scomparso) il quale aveva usato le foto della campagna del WWF e della Sea Sheperd Conservation Society contro la pesca del tonno rosso:

Il nome «Johnny Frassu» era stato usato anche per altre bufale in passato, come nel caso del falso articolo di Repubblica dove si annunciava una fantomatica aggressione al leghista Iwobi a Milano:

«Frassu» in sardo significa «falso», il che ci fa pensare come dietro a queste bufale ci sia una sorta di firma in stile Ermes Maiolica, il noto «Re delle Bufale» che come abitudine firmava i suoi meme. Non ci risulta che siano la stessa persona.

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