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Coronavirus, più di 7,5 milioni di casi nel mondo. Nello Yemen la mortalità è peggiore che in guerra. In India, la Corte suprema denuncia: «Ammalati trattati peggio degli animali» negli ospedali

12 Giugno 2020 - 19:30 Redazione
In America Latina la pandemia ha subito negli ultimi giorni un'impennata: i casi superano il milione e mezzo. Secondo un nuovo studio dell’istituto di metrica dell’Università di Washington, a luglio il Brasile potrebbe superare gli Stati Uniti per il numero totale di morti

Sono oltre 7,5 milioni le persone contagiate da Coronavirus nel mondo, più di 421mila i morti. Gli Stati Uniti rimangono il Paese più colpito con più di 2 milioni di casi. Seguono Brasile (oltre 800mila) e Russia (più di 500mila), secondo i dati della Johns Hopkins University.

Mentre i contagi continuano l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha cominciato a mettere in dubbio l’unico elemento che potrebbe segnare la fine certa della prima pandemia del terzo millennio: la scoperta di un vaccino. Durante un briefing sul Covid-19 il capo delle emergenze dell’Oms Mike Ryan ha dichiarato: «Dobbiamo imparare a convivere col virus. Speriamo di trovare un vaccino efficace, ma non è garantito che questo accada».

E poi ha aggiunto: «I governi di tutto il mondo devono trovare un equilibrio tra il controllo del virus e le conseguenze sociali ed economiche delle misure. È facile dare queste indicazioni stando qui seduti, più difficile metterle in pratica».

Regno Unito

EPA/ANDY RAIN | Il ministro della salute britannico Matt Hancock

È sempre più pesante il bilancio in Regno Unito. Oggi, il ministero della Sanità britannico ha annunciato che da ieri sono morte 202 persone nel paese, +51 rispetto al giorno precedente in cui erano stati 151 i decessi. Diminuiscono però i contagi: sono circa 1.500 i casi quotidiani, in diminuzione se si tiene conto dell’aumento dei test (quasi 200mila nelle ultime 24 ore).

Sono di oggi anche i dati che riportano un calo drastico nel Pil britannico: –20,4% ad aprile rispetto al mese precedente, e –24,5% rispetto ad aprile 2019. Un dato che è superiore anche alle stime degli analisti che prevedevano un calo del 18,7%. A marzo il Pil britannico aveva subito un calo molto meno drastico: –5,4%.

India

EPA/DIVYAKANT SOLANKI | Un centro per la quarantena da Covid a Mumbai, India, 12 giugno 2020

Se nelle foto del “lazzaretto” a Mumbai i letti sono predisposti in modo ordinato in un ambiente generalmente pulito, non si può dire lo stesso di alcune strutture sanitarie dell’India. A sollevare l’accusa è la Corte Suprema Indiana che stamattina ha denunciato la «situazione deplorevole» degli ospedali pubblici di Delhi, del Maharashtra e del West Bengala. Il mese scorso lo stesso collegio aveva sollecitato gli stati affinché si attivassero per garantire treni, cibo e assistenza ai milioni di indiani che stavano viaggiando con mezzi di fortuna per tornare ai loro luoghi di origine.

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa IANS, un collegio composto da tre giudici ha descritto la situazione delle strutture sanitarie governative come inumana e ha bacchettato gli Stati più colpiti dal contagio per la pessima gestione dell’emergenza Covid-19. In particolare, i giudici hanno criticato gli ospedali governativi della capitale, che rifiutano i pazienti anche se hanno letti vuoti, e hanno stigmatizzato quanto accaduto all’ospedale Lok Naiak Jai Prakash di Delhi dove, secondo denunce riportate dai media, le persone in attesa di ammissione sono state costrette ad attendere in un corridoio dove giacevano a terra numerosi cadaveri.

Cina

EPA/SHI ZHI CHINA OUT | Un ritratto del Dottore Li Wenliang, morto di Covid a febbraio 2020

«Marito mio, ci vedi dal paradiso? L’ultimo regalo che mi hai fatto è nato oggi. Lavorerò sodo per amarli e proteggerli». A parlare è la moglie di Li Wenliang, il “medico eroe”, morto lo scorso febbraio in Cina. Oggi è nato il suo secondo figlio in un ospedale di Wuhan, secondo quanto riporta il Guardian.

Già a fine dicembre 2019, Li Wenliang aveva parlato di una “misteriosa malattia” in una chat di gruppo, per poi essere stato costretto dagli agenti di polizia a firmare un documento in cui dichiarava che il suo allarmismo costituiva un «comportamento illegale». In seguito il dottore è rimasto contagiato ha condiviso la sua storia da un letto di ospedale. È morto lo scorso 6 febbraio, lasciando un figlio e la moglie incinta.

Yemen

EPA|YAHYA ARHAB|Sanaa, Yemen

Il tasso di mortalità per Coronavirus nella capitale dello Yemen, Aden, ha superato quello del momento peggiore della guerra. A dirlo è la Cnn, precisando che nella prima metà di maggio la città ha registrato 950 morti, quasi il quadruplo dei 251 registrati in tutto il mese di marzo, secondo un rapporto del Ministero della Salute. Quei 950 decessi in due settimane rappresentano quasi la metà del numero di vittime che la città ha registrato in tutto il 2015, quando nel Paese infuriava la guerra civile.

Oltre al Covid-19, lo Yemen deve fare i conti con un focolaio di virus trasmesso dalle zanzare, noto come virus Chikungunya, e oltre 100.000 casi noti di colera in tutta la nazione. «Lo Yemen ha affrontato anni di guerra e non può gestire tre pandemie, un collasso economico, una guerra e il coronavirus», ha detto alla CNN Ishraq Al-Subei, responsabile per la lotta al Covid-19. «Con la guerra, ci siamo spostati da un posto all’altro e ci siamo salvati – ha detto alla Cnn un rifugiato – ma il Coronavirus, non importa dove tu vada, ti troverà».

Pakistan

EPA/SOHAIL SHAHZAD|Islamabad, Pakistan

Con 6.397 nuovi contagi, il Pakistan ha fatto registrare un nuovo record di casi nelle ultime 24 ore e 107 morti. Il bilancio dei positivi è di 125.933, mentre le vittime sono 2.463. Salgono infine a 40.247 le persone guarite. «La situazione in Pakistan è leggermente meglio del resto del mondo», ha detto il primo ministro Imran Khan in un discorso alla Nazione.

America Latina


ANSA | Protesta contro la gestione dell’emergenza da parte del governo: attivisti posizionano centinaia di croci a Rio de Janeiro

In America Latina i contagi hanno superato un milione e mezzo. Il Brasile rimane il Paese più colpito con più di 800mila casi e 40mila morti, seguono Perù (214.788 contagiati e 6.109 morti) e Cile (154.092 e 2.648), secondo una rielaborazione dell’agenzia di stampa Ansa. In America Latina la pandemia ha subito negli ultimi giorni un’impennata: i casi quotidiani crescono di 35mila50mila unità.

Brasile

Negli ultimi tre giorni il Brasile ha registrato 100mila contagi, di questi più di 30mila nelle ultime 24 ore. Il totale sale a 802.828. I morti sono 40.919, +1.239 nelle ultime 24 ore. Numeri che non fanno ben sperare per il futuro. Secondo una proiezione fatta dall’istituto di metrica dell’Università di Washington, il Brasile potrebbe infatti diventare il Paese al mondo con il maggior numero di morti per il nuovo Coronavirus il prossimo 29 luglio, se non ci saranno cambiamenti significativi nelle misure di prevenzione dalla malattia.

La previsione per quel giorno è che i morti potrebbero arrivare a quota 137.500, superando i 137.000 degli Stati Uniti. Se la proiezione venisse confermata, il territorio brasiliano registrerebbe il record mondiale di morti totali per Covid-19 e il record di vittime in un giorno.

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