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La Regione Abruzzo adotta il modello Zeman: contrasti vietati durante le partite di calcio

Le regole tragicomiche approvate dalla Regione Abruzzo per svolgere sport in sicurezza

La giusta attenzione alla necessità di prevenire i contagi da Coronavirus ha imposto l’adozione di protocolli specifici per ciascuna attività umana, e il coinvolgimento delle Regioni nella definizione di questi testi ha aumentato a dismisura il numero delle regole. Ne è scaturito un caotico ingorgo regolamentare che ogni tanto produce risultati tragicomici. E’ quanto accaduto alla Regione Abruzzo, che nel regolamentare (con l’ordinanza n. 72 del 9 giugno scorso) lo svolgimento di alcuni sport presso centri e circoli sportivi si è lasciata prendere la mano, approvando delle regole che sembrano scritte dai curatori di Lercio, il sito satirico.

Le modalità di gioco per il calcio

Secondo questa ordinanza, per chi pratica il calcio e la pallacanestro è vietato sputare o starnutire a terra; sarà tuttavia possibile farlo in un fazzoletto. Inoltre, è vietato il recupero fisico da seduti o sdraiati nell’area di gioco. Fin qui, possiamo dire che sono regole restrittive ma accettabili. I dubbi iniziano quando si passa ad altre norme che mirano a cambiare lo svolgimento della partita. E’ consentito il tocco del pallone con le mani solo ed esclusivamente se muniti di guanti. Guai al difensore che prova a parare un tiro a porta vuota, quindi: oltre al rigore per gli avversari, scatta la multa. Tempi duri anche per i portieri, che potranno toccare il pallone con le mani solo se indossano i guanti che devono essere comunque igienizzati prima e dopo la partita. Si profila invece un ritorno in grande stile per la difesa a zona (e per il teorico della sua applicazione più offensiva, Zdenek Zeman): il pallone potrà essere “recuperato” solo tramite “intercetto” e non tramite il “contrasto”. Sempre nella stessa direzione,  sono vietate le “scivolate” ed è vietata la “marcatura ad uomo”. Il povero Claudio Gentile sarebbe stato un giocatore inutile, oltre ad essere additato come un pericoloso attentatore della salute pubblica, se avesse giocato a calcio con queste regole.

Le modalità di gioco per la pallavolo e il beach volley

La Regione disciplina anche le modalità di gioco per la pallavolo e per il beach volley. Gli atleti che vorranno pratiche questo sport, indosseranno guanti igienizzabili prima e dopo la pratica sportiva. Anche per loro,  è vietato sputare o starnutire a terra, bensì sarà possibile farlo in un fazzoletto (non è chiaro se, come modalità alternativa, si potranno usare delle sputacchiere da collocare sotto rete), ed è vietato il recupero fisico seduto/sdraiato nell’area di gioco. Attenzione a non “invadere” il campo opposto: è severamente vietato superare la rete.

L’eccesso di regole nell’ambito dell’attività umana

Queste misure fanno sorridere ma impongono anche una riflessione profonda: è opportuno continuare ad alimentare una regolamentazione incessante di ogni attività umana, allo scopo di azzerare ogni contatto fisico? Non sarebbe, invece, il caso di fermarsi, puntando a dare poche e chiare indicazioni di comportamento da adottare sempre, in qualsiasi contesto umano? E soprattutto, non sarebbe il caso di prendere atto che il contatto fisico esiste e in alcuni situazioni non può e non deve essere eliminato? Facciamolo, prima che qualcuno pretenda di vietare i baci nei film oppure proponga di giocare a pallone da fermi, come nel calcio balilla.

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