Stati generali, le proposte di Calenda per Conte (che non l’ha invitato): «1 miliardo per la rottamazione auto, meno tasse sugli spettacoli dal vivo»
Ripristino integrale del “Piano impresa 4.0”, investimenti in economia circolare, decarbonizzazione, eliminazione del limite dei 5 milioni di euro di ricavi per l’accesso ad ogni misura del governo, istituzione di una garanzia statale diretta sui finanziamenti bancari non garantiti al 100% eliminando l’intermediazione di Sace. Sono alcune delle proposte di Azione per gli Stati generali dell’economia evento al quale, come ieri ha confermato in un’intervista a Open Carlo Calenda, il suo partito non è stato invitato.
Le richieste di Azione per il rilancio del Paese spaziano dalla fiscalità al bilancio, dall’ambiente agli amortizzatori sociali, fino all’automotive. Tra le proposte si trova la sostituzione del Reddito di cittadinanza con quello di inclusione, il conseguente licenziamento dei navigator, il ripristino dell’ordinamento pre-Decreto dignità in materia di contratti a termine.
Le proposte di Azione per gli Stati Generali
Ridurre il costo del lavoro
Sempre sul fronte lavoro, insieme a queste misure, Azione chiede che ci sia una riduzione del 10% del costo del lavoro per le imprese che non licenziano nei 24 mesi successivi al blocco dei licenziamenti. Altro fronte è quello della Pubblica amministrazione, il cui primo nodo da sciogliere per il partito di Calenda resta il pagamento di tutti i debiti verso i fornitori.
Fondi per la rottamazione auto
Spazio poi anche all’automotive, il cui tema si intreccia con quello della sostenibilità ambientale. La richiesta è di 1 miliardo di euro per incentivi alla rottamazione, proporzionati alla classe ambientale di partenza per la transizione verso motori euro 6, ibridi ed elettrici. Per quanto riguarda embiente ed energia, tra le proposte, c’è quella che riguarda l’esecuzione delle infrastrutture per il gas naturale e di altra natura, previste nella Strategia Energetica Nazionale 2018, oltre che un anticipo dell’uscita dal carbone al 2025.
Rilancio del mondo dello spettacolo
Sul fronte spettacolo e cultura, Azione chiede il passaggio dal Fus (Fondo unico dello spettacolo) al Credito d’Imposta per lo Spettacolo dal Vivo, su modello di quanto già previsto per Cinema e Audiovisivo, oltre che l’estensione di ammortizzatori sociali e del credito d’imposta affitti.
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