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Dal Venezuela 3,5 milioni di euro per il M5s: i documenti segreti di Abc. Casaleggio: «Falso, quereliamo»

15 Giugno 2020 - 10:48 Redazione
Nessuno dei maggiori esponenti del partito, interpellati dal giornale, ha risposto alla richiesta di chiarimenti

Una valigetta piena di soldi partita da Caracas per le casse del Movimento Cinque Stelle. Il quotidiano spagnolo Abc racconta di un versamento di 3,5 milioni di euro autorizzata dal governo del Venezuela all’epoca guidato da Hugo Chavez, con Nicolas Maduro ministro degli Esteri. Il denaro sarebbe stato consegnato direttamente a Gianroberto Casaleggio nel 2010, in una valigetta, per finanziare il partito pentastellato. In una lettera, finora secretata dall’intelligence venezuelana, e scoperta da Abc è scritto che Casaleggio – cofondatore insieme a Beppe Grillo del Movimento – è il promotore di un «movimento di sinistra rivoluzionario e anticapitalista» in Italia.

Casaleggio e Crimi: «Solita fake news»

Sulla vicenda sono rapidamente arrivate le smentite dall’ambasciata venezuelana in Italia e da Davide Casaleggio. All’agenzia Nova, la rappresentanza diplomatica ha fatto sapere che «le autorità di Caracas agiamo in sede legale». Mentre all’agenzia di stampa Ansa, dall’ambasciata hanno dichiarato: «Si tratta di un’informazione falsa e assurda» e hanno ribadito l’intenzione di agire in sede legale. E lo stesso intende fare il figlio del fondatore del M5s: «Tutto totalmente falso – dice Davide Casaleggio – È una fake news uscita più volte, l’ultima nel 2016. Dalle smentite ora passeremo alle querele». Anche il capo politico reggente del Movimento, Vito Crimi, ha bollato la ricostruzione come «fake news». «Quella dei presunti finanziamenti del Venezuela al Movimento 5 Stelle è una notizia falsa semplicemente ridicola e fantasiosa», ha affermato in una nota Crimi.

Il racconto

ABC | Il documento secretato

Nelle informazioni riportate dal giornale spagnolo, Nicolás Maduro aveva messo insieme 3,5 milioni di euro e li aveva fatti spedire al Consolato del Venezuela a Milano per finanziare il partito nato nel 2009. Il denaro è stato trasferito «in modo sicuro» attraverso una spedizione diplomatica dall’intelligence. Nella città lombarda, a fare da intermediario, c’era il console Gian Carlo Di Martino, che in un’intervista a Open ha smentito. L’operazione è stata guidata da Hugo Carvajal, oggi indagato dagli Stati Uniti per crimini legati al traffico di droga e per aver fornito armi alle Farc colombiane – le forze armate rivoluzionarie. I soldi destinati all’allora neo partito provenivano da fondi neri utilizzati dall’ex ministro degli Esteri Tareck el Aissami, persona di fiducia di Maduro, anche lui indagato negli Usa per reati di droga e riciclaggio di denaro.

Il retroscena

Uno dei funzionari del Consolato che aveva trovato la valigetta con i soldi aveva segnalato la cosa a Carvajal. L’uomo, dopo aver indagato sulla spedizione, ha consigliato al funzionario di non intromettersi nella questione, perché avrebbe potuto creare problemi nei rapporti tra Italia e Venezuela.

Nessuna risposta dal M5s

Nessuno tra i maggiori esponenti del partito, come Vito Crimi, Luigi Di Maio e Beppe Grillo hanno risposto alla richiesta di chiarimenti da parte del quotidiano. Così come il governo venezuelano.

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