Da Pechino alla Lombardia il Covid spaventa di nuovo. E la Borsa va giù
La minaccia di una nuova ondata della pandemia di Coronavirus torna a spaventare i mercati, con Piazza Affari a pagare già pesantemente in apertura. L’indice Ftse Mib ha aperto con un pesante -3,05%, scendendo di 18.320 punti, poi ridotto a -2,2%. E al rosso di Milano hanno contribuito le perdite dal settore industriale, con Cnh a -4,21% e Leonardo a -2,96%, oltre che le banche, in sofferenza su tutti Intesa San Paolo e Unicredit di almeno tre punti.
Effetti per gli analisti da attribuire ai nuovi dati sui contagi dell’ultimo weekend dalla Cina, con il nuovo focolaio scoperto in un mercato dell’ingrosso a Pechino, che ha costretto alla quarantena solo ieri 13 quartieri della capitale. Ed è sempre dalla Cina che arriva la preoccupazione per le prospettive di ripresa dell’industria di Pechino, con i dati della produzione industriale che hanno fatto registrare a maggio una risalita del 4%, -2,8% in un anno, sotto comunque le stime previste di almeno il 5%.
Le oscillazioni di Piazza Affari non possono che risentire anche dei recenti dati sulla Lombardia, considerando la risalita dei contagi, seppur di entità non paragonabile ai mesi precedenti, ma che fa temere l’introduzione di nuove restrizioni sul comparto industriale lombardo.
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