Soldi venezuelani al M5s, parla l’autore dell’inchiesta: «Non ho dubbi, la valigetta è passata dal consolato di Milano. E non c’è solo il documento, ho altre prove»
Il chavismo finanziò il Movimento 5 stelle che oggi governa l’Italia. L’autore di questo articolo pubblicato sul giornale Abc, è Marcos García Rey, un giornalista freelance spagnolo che da tempo segue le vicende interne al Venezuela. Oggi, 15 giugno, la sua inchiesta sta facendo tremare il partito italiano più rappresentato in parlamento: se dovesse essere confermato che a Gianroberto Casaleggio è stata consegnata una valigetta con 3,5 milioni di euro in contanti, potrebbe essere la fine dell’ultimo bastione della diversità dei Cinquestelle. Mentre Vito Crimi e Davide Casaleggio annunciano azioni legali, il console del Venezuela in Italia, Gian Carlo Di Martino, ha detto a Open che l’inchiesta è una ricostruzione fantasiosa per affossare i 5 stelle e che il documento a suo supporto sarebbe falso. «Faccio il giornalista investigativo da molti anni, ho fonti importanti in diversi Paesi – racconta García Rey -. Sono tre anni che porto avanti indagini in Venezuela. Quello che ho scritto è tutto verificato, ho consultato più fonti, sia pubbliche che interne dell’intelligence del Paese sudamericano».
García Rey, sei certo che questi 3,5 milioni di euro sono arrivati al Movimento 5 stelle?
«Sì, e se occorrerà sarò pronto a dimostrarlo in tutte le sedi opportune. Non so se ci siano stati altri flussi di denaro, ma per quanto riguarda i 3,5 milioni di euro più fonti dirette mi hanno confermato che sono arrivati nelle tasche dei 5 stelle».
Sei stupito dalla reazione che ha suscitato il tuo articolo?
«Capisco che in Italia questa notizia stia creando molto scalpore perché riguarda un partito di governo, ma in Spagna e negli altri Paesi no. Anche perché, almeno per quanto mi riguarda, il comportamento del Venezuela in questa vicenda non mi stupisce».
Come mai?
«Negli anni in cui Chavez poté approfittare di ingenti risorse derivanti dalla vendita del petrolio, sappiamo che lui e il suo governo favorirono i movimenti politici affini al socialismo. Non è successo solo in Italia, ma in molti altri Paesi. Per esempio ci sono indagini della polizia sul trasferimento di denaro dal Venezuela a movimenti politici in Argentina».
Davide Casaleggio e Vito Crimi hanno bollato il tuo pezzo come «fake news» e hanno annunciato una querela.
«Sono molto tranquillo, non pubblicherei mai qualcosa del genere senza verifiche. Nella mia vita ho ricevuto diverse azioni legali a mio carico, ma non ho mai perso una causa. Ribadisco, la mia tranquillità è estrema: riceverò attacchi tanto dal Movimento 5 stelle quanto dal governo venezuelano, ma sono abituato a lavorare sotto pressione».
Da dove è partita la tua indagine?
«Mi è arrivato un documento che racconta una storia. Quella storia l’ho interpretata per i lettori, consultando tutte le mie fonti. Non ho dubbi che questa valigetta con i contanti sia arrivata in Italia attraverso il consolato di Milano e che Di Martino, il console, ha fatto da intermediario tra il governo di Hugo Chavez e il Movimento 5 stelle. Ho pubblicato il documento, ma ho altre prove che ciò che è scritto in quel documento sia verità».
Il console Di Martino dice che quel documento è falso.
«Ho le prove, invece, che quel documento sia vero e che Di Martino abbia fatto da intermediario. Il console rientra nella vicenda perché era la voce del governo di Chavez in Italia e lui senz’altro sapeva del dialogo tra Venezuela e 5 stelle. La valigetta con i 3,5 milioni di euro è passata per il suo consolato».
A questo proposito, il console si difende sostenendo che fosse impossibile per lui, arrivato da un paio di mesi in Italia, avere dei legami con i 5 stelle.
«Capisco il suo tentativo di difesa, ma io ho le mie fonti che dicono il contrario. Quello che è sotto gli occhi di tutti, oggi, è che nel tempo ci sono state molte relazioni tra il Movimento 5 stelle e il Venezuela».
Marcos García Rey è un giornalista investigativo freelance. Fa parte dell’International Consortium of Investigative Journalists e coordina il master di giornalismo investigativo co-organizzato dall’Università Rey Juan Carlos e da Unidad Editorial.
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