Pagare con una chat, cosa sappiamo di WhatsApp Pay
Per capire la strategia economica di Mark Zuckerberg bisogna partire da Shenzhen, la Silicon Valley della Cina. È qui, nella provincia del Guangdong, che ha sede Tencent Holdings la società che sviluppa WeChat. Sulla carta WeChat è un’app di messaggistica ma di fatto è diventata nel corso degli anni un sistema che ingloba diversi servizi, dalle microtransazioni finanziarie ai social network, passando per chat di gruppo e videoconferenze. Una superApp, in pratica.
Per Zuckerberg il primo passo verso questa trasformazione è stato acquistare nel 2014 WhatsApp per 19 miliardi di dollari. Un investimento che ha reso l’app di messaggistica una delle piattaforme una delle proprietà di Facebook. Il secondo passo è stato annunciato il 15 giugno: WhatsApp ha introdotto in Brasile WhatsApp Pay, il primo servizio di pagamenti digitiali della piattaforma.
Come funziona WhatsApp Pay
Il servizio è in fase di sperimentazione. Possiamo immaginare quindi che cambierà, soprattutto dopo i test con cui sarà messo alla prova in Brasile. Dalle informazione che sono state rilasciate fino a questo momento, le transazioni economiche dovrebbero essere attive su due canali.
Il primo è riservato alle imprese che utilizzano WhatsApp Business, la versione dell’app dedicata agli esercizi commerciali. Rispetto all’app normale permette di inserire qualche informazione in più: dagli orari di apertura, alla geolocalizzazione, passando ai cataloghi dei prodotti. Con la sperimentazione WhatsApp Pay, WhatsApp Business diventerà un portale di ecommerce in cui i prodotti si potranno acquistare direttamente dal catalogo.
Ma non solo. Sfruttando il sistema Facebook Pay, WhatsApp Pay permetterà di effettuare delle transazioni anche fra account WhatsApp. Pagare sarà semplice come inviare un’immagine, spiegano da Facebook. Secondo altre informazioni ufficiali, per accedere a WhatsApp Pay bisognerà registrare una carta e la sicurezza sarà garantita da un codice Pin a sei cifre o da un’impronta digitale.
Vista tutta questa facilità d’uso, la quantità di rischi collegata a questo sistema è facile da capire. Al di là della sicurezza della transazione bisogna capire se e come questo sistema potrebbe essere usato per attività poco legali o per transazioni in nero. Nel comunicato di presentazione, pubblicato sul blog dell’azienda, non c’è infatti alcun riferimento alle cifre massime che possono essere pagate.
Quando arriverà in Italia
Una data certa non c’è. Esattamente come non è chiaro quando arriverà in Italia Facebook Pay. Secondo quanto riporta la testata specializzata Hardware Upgrade, sarà possibile fare delle microtransazioni su WhatsApp anche nel nostro Paese entro i prossimi sei mesi. Nè dall’azienda nè da Mark Zuckerberg è stata fissata però una data ufficiale.
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