Coronavirus. Pechino blindata, 100 mila operatori sanitari schierati: «Siamo pronti al peggio». Nuovo focolaio in Germania, oltre 650 casi tra i lavoratori di un mattatoio
Sono 8.162.276 i casi di Coronavirus nel mondo, i morti sono 441.668. Il primo Paese per numero di contagi sono gli Stati Uniti con 2.137.716 casi, seguono Brasile (923.189) e Russia (544.725). Stati Uniti (116.962) e Brasile (45.241) sono i primi due Paesi più colpiti anche per quanto riguarda la mortalità, segue il Regno Unito con 42.054 vittime, secondo i dati della John Hopkins University.
Germania
Sono 657 i casi accertati nel mattatoio dell’azienda Tönnies in Germania. I risultati sono arrivati a seguiti di alcuni test effettuati su 983 dipendenti dello stabilimento. Sul caso è già intervenuta anche la cancelliera Angela Merkel che ha detto: «Siamo lontani da una nuova crescita esponenziale dei contagi (in Germania, ndr), ma da focolai come questo vediamo chiaramente come il virus non sia affatto scomparso».
In precedenza si pensava che i casi fossero “soltanto” 400, adesso il numero è cresciuto notevolmente. L’attenzione resta massima.
Cina
Non è il salmone norvegese la causa dello scoppio di un nuovo focolaio di Coronavirus a Pechino. A dirlo, sono le autorità della Cina. Shi Guoqing, vicedirettore del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha dichiarato che le autorità non credono che il pesce sia il portatore del virus. «Nessuna prova è stata trovata che il salmone è l’origine o il corriere del Coronavirus», ha detto in conferenza stampa il funzionario, citato dai media locali. La tesi è stata smentita anche dalla Norvegia.
31 nuovi casi nella capitale cinese
In Cina è allerta massima per il nuovo focolaio di Coronavirus registrato a Pechino. Nella capitale sono stati confermati 31 nuovi casi. Sono stati quindi bloccati tutti i collegamenti aerei con Pechino. I voli cancellati sono fino ad ora più di mille. Le autorità sanitaria hanno aumentato la capacità di test che dovrebbe arrivare fino a 400mila al giorno grazie ai 100mila operatori sanitari messi in campo.
Usa
Nelle scorse 24 ore è stata registrata un’impennata di contagi in Florida (2.783), Texas (2.622) e Arizona (2.392). Secondo quanto riporta il New York Times, ci sono almeno 20 Stati in USA che hanno registrato un aumento di contagi da quando sono state allentate le misure di lockdown. Per il governatore della Florida l’aumento dei casi è legato a un maggior numero di test eseguiti. Di opinione contraria gli esperti, che ritengono invece che l’aumento sia dovuto a una maggiore trasmissione del virus.
«Più morti che durante la prima guerra mondiale»
Il bilancio dei morti provocati dal Covid-19 negli Stati Uniti ha superato quello delle vittime della prima guerra mondiale. Nel primo conflitto mondiale, ricordano i media internazionali, morirono 116.516 americani, mentre il conteggio aggiornato ad oggi registra 116.963 decessi nel Paese su un totale di 2.137.731 casi. Il bilancio dei morti negli Stati Uniti aveva già superato in aprile quello dei soldati statunitensi morti in Vietnam.
Champions League
Il Comitato esecutivo della Uefa ha deciso di sfidare il virus. La Champions League sarà assegnata il 23 agosto a Lisbona. Prima della finale ospiterà nei suoi due stadi anche i quarti e le semifinali in gare secche. La notizia, appresa dall’Ansa, sarà ufficializzata a breve. La Final Eight di Europa League si disputerà invece in Germania, a Gelsenkirchen, Dusseldorf, Duisburg e Colonia, che sarà la sede della finale il 21 agosto.
Svezia
Le autorità sanitarie della Svezia hanno fatto sapere che dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il Paese oggi sfiore il totale di 5.000 vittime. Solo un paio di settimane fa, la Svezia ha ammesso l’errore: la decisione di non effettuare un lockdown ha portato a troppe morti da Covid. Lo ha ammesso in un’intervista alla radio pubblica svedese Anders Tegnell, epidemiologo dietro alla strategia adottata dal governo. «Se andassimo incontro alla stessa malattia con le conoscenze che abbiamo oggi, credo che la nostra risposta sarebbe a metà strada fra ciò che ha fatto la Svezia e ciò che ha fatto il resto del mondo», ha dichiarato Anders Tegnell.
Lo studio di The Lancet: 1.7 miliardi di persone con patologie croniche rischiano di ammalarsi gravemente
Circa 1 persona su 5 in tutto il mondo ha almeno una condizione di salute che aumenta il suo rischio di contrarre il virus. Lo studio pubblicato da The Lancet Global Health ha raccolto i dati provenienti da 188 paesi suggerisce che il 22% della popolazione mondiale, ovvero 1,7 miliardi di persone, potrebbe aver bisogno di ulteriori misure protettive, ma non tutte le persone con condizioni sottostanti svilupperanno una grave malattia COVID-19 se infettate. Il team internazionale di ricercatori ha concluso che il 4% (349 milioni) di queste persone richiederebbe un ricovero.
June 15, 2020
Brasile
Nelle scorse 24 ore il Brasile ha registrato quasi 35mila nuovi casi (34.918), secondo quanto riporta il Guardian. I casi totali salgono a 923.189, mentre i morti sono 45.241, con 1.282 decessi nelle ultime ore. Il Brasile è il secondo Paese più colpito al mondo dalla pandemia, dopo gli Stati Uniti.
Russia
Per proteggere il presidente russo Vladimir Putin dal contagio, i suoi ospiti dovranno passare attraverso un tunnel speciale per essere disinfettati, come riporta Ria Novosty su Twitter che posta il video della nuova struttura. Il tunnel è stato installato nella residenza del presidente. La Russia, con 544.725 casi è il terzo Paese più colpito al mondo dalla pandemia.
June 16, 2020
India
Sono oltre 2mila i nuovi decessi registrati in India nelle ultime 24 ore. Il bilancio dei morti salito a quota 11.903 su un totale di 354.065 casi. Nella capitale Nuova Delhi ci sono state 400 nuove vittime, per un totale di 1.800 dall’inizio dell’epidemia. Il ministero degli Esteri di Berlino ha inviato un messaggio ai cittadini tedeschi in India esortandoli a «valutare seriamente se un rientro temporaneo in Germania o un altro Paese con un sistema sanitario garantito abbia senso».
Iran
Sono saliti a 195.051 i casi di Coronavirus in Iran, con 2.612 contagi registrati nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 120, sopra quota cento per il quarto giorno consecutivo e ai massimi dall’11 aprile, per un totale di 9.185 decessi. I ricoverati in terapia intensiva calano a 2.789, i pazienti guariti crescono a 154.812.
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