Stati generali, industriali all’attacco sui ritardi del governo. Ma Conte assicura: «Clima proficuo sul piano di rilancio» – Il video
Si sposta al tavolo degli Stati generali il botta e risposta tra Confindustria e il governo, dopo gli attacchi dei giorni scorsi del nuovo capo degli industriali, Carlo Bonomi, che aveva duramente criticato i ritardi nei confronti del mondo del lavoro nella Fase 3 dell’emergenza Coronavirus. In cima alla lista delle critiche di Bonomi ci sono i ritardi nelle procedure a sostegno della liquidità e i problemi sui fondi per la cassa integrazione, tema su cui Bonomi ribadisce su Twitter quanto già detto al premier: «È stata anticipata in vasta misura dalle imprese e così sarà per ulteriori quattro settimane. Gravi ritardi anche per le procedure annuncia a sostegno della liquidità. Le misure economiche italiane si sono rivelate più problematiche di quelle europee».
Dopo le 18.30, il premier traccia un bilancio di questa quarta giornata di Stati generali e lascia intendere che il faccia a faccia con Confindustria si sta risolvendo nella direzione di un dialogo proficuo. «Stiamo avendo un confronto interessante – dice Conte – abbiamo presentato agli industriali il nostro piano di rilancio, abbiamo raccolto le loro osservazioni. Il clima è proficuo, stiamo procedendo in modo strategico per rilanciare le forze del Paese. Mi sembra che il mondo imprenditoriale ci sia – conclude il premier – e il governo non ha nessun pregiudizio».
La posizione degli industriali
Il tasto dolente tornano a essere i crediti in sospeso tra aziende e Stato, a cominciare dalle accise sull’energia che ammontano a 3,4 miliardi e il cui rimborso alle imprese è stato stabilito dalla Cassazione. Il riferimento di Bonomi è all’addizionale provinciale sull’energia elettrica, che è stata abrogata nel 2012. Una recente sentenza della Cassazione ha stabilità che hanno diritto al rimborso tutte le aziende che l’hanno versata, ma il rischio è che decorano i 10 anni di prescrizione per le somme dovute tra il 2010 e il 2011.
Conte: «Nessun pregiudizio contro le imprese»
Da parte del governo, Conte ha risposto che non c’è alcun «pregiudizio nei confronti della libera iniziativa economica. Possiamo avere delle diversità di opinioni e valutazioni – ha aggiunto il premier – ci sta, ma qui non c’è nessun pregiudizio ideologico».
Sui tempi della ripresa però Conte ha riportato tutti al realismo, ipotizzando un periodo più lungo di quanto sperato prima che arrivi una vera ripartenza economica: «Il quadro macroeconomico si presenta molto complesso: abbiamo capito tutti che questa emergenza avrebbe portato con sé alti costi, oltre che umani, economici e sociali. Peraltro da un confronto che manteniamo sempre aggiornato con le maggiori autorità economiche nazionali, europee, internazionali, abbiamo convenuto sul fatto che l’incertezza che si è scatenata non verrà sciolta certo nel giro di qualche mese».
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