Caso Regeni, Di Maio scrive al ministro egiziano: «Tempo scaduto: dateci i dati degli indagati». Il testo della lettera
Mentre il premier Giuseppe Conte è atteso stasera alle 22 a palazzo San Macuto per essere audito dalla Commissione di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni presieduta da Erasmo Palazzotto (e mentre non si placano le polemiche per le due fregate Fremm della Marina militare vendute all’Egitto), il ministro degli Esteri Luigi Di Maio prende carta e penna e scrive a Sameh Hassan Shoukry, suo omologo egiziano.
«Caro collega», esordisce Di Maio, «desidero attirare nuovamente la Sua attenzione sulla vicenda del ricercatore italiano Giulio Regeni, barbaramente ucciso in Egitto nel febbraio 2016. Da allora l’Italia non ha mai smesso di chiedere all’Egitto, a tutti i livelli, che i responsabili della morte di Giulio Regeni siano assicurati alla giustizia».
«I rapporti bilaterali tra i nostri Paesi, per tornare ai livelli di grande amicizia che da sempre li caratterizza, non possono infatti prescindere dal fare giustizia su questa tragica vicenda», dice Di Maio, ricordando il contenuto della conversazione tra Giuseppe Conte e il presidente Al Sisi pochi giorni fa.
Per Di Maio la ripresa «della cooperazione al massimo livello tra le nostre procure» è «un segnale incoraggiante». Nella pratica, la richiesta è che in quella sede si dia un segnale concreto con la notifica del domicilio legale delle cinque persone indagate dalla procura di Roma. «Potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nel senso fortemente auspicato dall’Italia», dice il ministro a Sameh Shoukry.
«La mancanza di risposte da parte delle autorità giudiziarie egiziane alla richiesta della procura italiana rappresenta un grave impedimento al raggiungimento della verità», affonda Di Maio. «Auspico pertanto che una reale cooperazione possa finalmente instaurarsi tra le due autorità giudiziarie, che nei prossimi giorni organizzeranno una teleconferenza tra i due nuovi procuratori».
«Ho mandato una lettera al ministro degli Esteri egiziano Shoukry ribadendo che serve un efficace segnale di svolta sul caso di Giulio Regeni», spiega il titolare della Farnesina su Facebook. «Bisogna far luce definitivamente sulla morte di Giulio perché il tempo dell’attesa è finito. Una data molto importante sarà quella del primo luglio quando i magistrati italiani ed egiziani si incontreranno», spiega Di Maio.
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