Francia. Il video dei ceceni armati e il movente etnico dietro i tre giorni di violenze a Dijon
Ricevo una richiesta di verifica via Whatsapp in merito a un video, proveniente dalla Francia, dove viene ripresa una banda di persone armate e con il volto coperto. A condividerlo, il 15 giugno 2020, è stato l’account Twitter Pierre Sauterel (@FrDesouche) con il seguente commento in francese: «”la mafia des arabes” (il ne s’agit pas de stigmatisation, il se réclament de ce qualificatif) demandent au Tchètchènes de revenir #dijon». Armi vere? Si! Messinscena? No!
Sintesi
La città di Dijon, in Francia, è stata protagonista di tre giorni di violenza (13,14 e 15 giugno) da parte di un gruppo di ceceni armati (con armi da fuoco vere e non solo). Le indagini sono ancora in corso, ma pare che dietro i fatti avvenuti in città ci sia un movente etnico: il 10 giugno 2020 un giovane ceceno sarebbe stato picchiato da un gruppo di magrebini. Il gruppo ceceno sarebbe composto non solo da locali, ma anche da persone provenienti da fuori città e persino dall’estero. Sul posto sono intervenuti la Polizia e le unità antisommossa della Compagnie républicaine de sécurité (CRS).
La segnalazione
Ecco il tweet segnalato dagli utenti:
Abbiamo un dato geografico, ossia il riferimento tramite l’hashtag della città di Dijon in Francia. Il commento dell’utente parla di «mafia araba» e di ceceni, ulteriori informazioni utili per ricostruire la vicenda avvenuta a Dijon proprio per via di uno scontro tra ceceni e magrebini riportato dai media locali:
Le procureur de la république de Dijon Eric Mathais le confirme sur France Bleu : les violences du weekend dans la cité des ducs sont toutes liées à un affrontement “communautariste” entre Tchétchènes et Maghrébins. Plusieurs blessés sont à déplorer, aucune interpellation n’a eu lieu. Explications
Tre giorni di violenza
Per tre giorni la città di Dijon è stata travolta da un’ondata di violenza ad opera di alcune dozzine di ceceni, come riporta Le Parisien:
La capitale bourguignonne avait encore du mal à réaliser ce mardi l’ampleur des violences commises dans la tranquille cité du vin. Plusieurs dizaines de ressortissants tchétchènes ont semé le chaos pendant trois jours
Non solo auto bruciate e violenze contro alcuni locali commerciali, anche i giornalisti di France 3 sono stati presi di mira con danni evidenti ai loro mezzi:
Tre giorni che andrebbero divisi in due episodi, alcuni avvenuti tra il 13 e il 14 giugno ed infine quelli intensi avvenuti la sera del 15 giugno.
La «comunità» cecena
Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Dijon, François Rebsamen, non esisterebbe una comunità cecena: «Il n’y a pas de communauté tchétchène à Dijon» (Le Parisien). Il gruppo che ha colpito la città era formato da molte persone provenienti da fuori città a bordo di una cinquantina di veicoli:
Un cortège d’une cinquantaine de véhicules, duquel sont descendus une centaine d’individus, dont certains étaient masqués et armés de couteaux, de battes de baseball ou encore de barres de fer. C’est la scène surréaliste à laquelle ont assisté des Dijonnais dans la nuit de vendredi à samedi, aux alentours de minuit, aux abords de la place de la République. Une expédition dont il était difficile de connaître les tenants et les aboutissants, ce samedi.
Secondo quanto riportato da Le Parisien, alcuni sarebbero giunti dalla Germania:
Le point de départ de cette séquence semble être l’agression d’un jeune de 19 ans d’origine tchétchène le 10 juin et la violente réaction de ses congénères venus en masse d’autres régions et même d’Europe – de Belgique et d’Allemagne notamment — pour le venger.
Nel seguente video si può osservare un parcheggio dove si stavano radunando i ceceni a Dijon, video che poi mostra anche la scena di un auto che compare violentemente per poi ribaltarsi:
Mentre queste informazioni riguarderebbero gli avvenimenti tra il 13 e il 14 giugno, quelli riguardanti i fatti del 15 sera sarebbero cittadini ceceni di Dijon secondo quando dichiarato dal prefetto Bernard Schmeltz:
“Une intervention est en cours” pour les disperser, indiquait vers 20h30 lundi soir le préfet Bernard Schmeltz, précisant que 60 gendarmes mobiles, une quarantaine de CRS et des renforts de la brigade anticriminalité (BAC) étaient mobilisés “contre une centaine d’opposants”.
Selon lui toutefois, les troubles de lundi n’étaient pas le fait de membres de la communauté tchétchène, contrairement à ces trois derniers jours où plusieurs dizaines voire centaines d’entre eux s’étaient rassemblées dans le centre-ville de Dijon puis aux Grésilles pour y mener des attaques ciblées dans le cadre d’un règlement de comptes. “Nous n’avons identifié aucune présence extérieure, ce sont des personnes originaires de Dijon“, a assuré Bernard Schmeltz au sujet des personnes rassemblées lundi soir.
Il probabile «movente»
A seguito dell’accaduto sono partite le dovute indagini da parte delle autorità locali, ma si sa già qualcosa in merito agli scontri e all’origine. Come spiegato dal procuratore di Dijon, Eric Mathais, i ceceni se la sarebbero presa con i magrebini perché un ragazzo della loro comunità sarebbe stato picchiato da parte di questi ultimi il 10 giugno scorso. L’invito alla «vendetta cecena» sarebbe partita proprio dai canali social, una deriva a sfondo razziale tra le due comunità come spiegato da Eric Mathais:
Car les trois soirs de violence dans les rues du centre-ville n’ont qu’une seule et même source : “une dérive communautaire sur fond de racisme. Ce sont apparemment des membres de la communauté tchétchène qui ont appelé sur les réseaux sociaux à partir de vendredi à venger des violences commises sur un jeune par des personnes issues de la communauté maghrébine. Trois soirs de suite, on a donc jusqu’à 140 personnes qui viennent à Dijon dans ce cadre-là.
Essendo ancora in corso le indagini su quanto accaduto, questo al momento risulta il probabile movente.
Incitamento razziale/social
Eric Mathais parla di un problema razziale tra le due comunità. Ci sono dei riscontri. Entrando nel canale Telegram del gruppo ceceno Karfagen FR è possibile notare come la tensione tra i due gruppi fosse già evidente quando, l’otto giugno 2020, un ragazzo magrebino aveva detto qualche parola di troppo nei confronti dei ceceni in una diretta Instagram:
« Je b*** les tchétchènes » « je prend la tchétchènie a 4 patte » voilà encore un pidaras qui fait la folle sur son live à insulter un peuple qui et la notre karotche sava ce passer très rapidement ses une personne qui habite sur Perpignan un lâche un moudak une vrai prostituer masculine qui a peur d’assumer ses paroles
Nei messaggi successivi i ceceni festeggiavano i loro connazionali per aver scovato e prelevato il ragazzo del video che li aveva offesi.
Seguono una serie di video dove vengono fatte delle richieste (alcune incomprensibili, visto che parlano uno scarso francese), dove il giovane si azzuffa con un altro ed infine una sorta di finale dove chiede scusa alla comunità cecena. La richiesta era evidente, un video di scuse da pubblicare:
Conclusa la vicenda, nel canale Telegram viene condiviso qualche giorno dopo un altro video dove un ragazzo ceceno viene picchiato da altre persone. Probabilmente si tratta dell’evento scatenante della violenza armata di Dijon:
Le armi
I colleghi di CheckNews hanno riportato alcune informazioni utili in merito alle armi mostrate nei video diffusi online. Il dubbio è che tra queste ci fossero armi vere e alcune finte, probabilmente usate per il softair o – come sospettato da qualcuno – delle armi da difesa personale come la seguente:
Secondo quanto dichiarato dal Ministro dell’Interno francese, Laurent Nuñez, la Polizia ha affermato che tra le armi usate c’erano anche alcune vere: «Pour partie c’était des armes réelles, en tout cas c’est ce que m’ont dit les policiers».
Ciò che si può constatare è che negli scontri c’è stato un ferito da arma da fuoco.
Il video dell’auto
In uno dei video si vede un’auto comparire all’improvviso per poi ribaltarsi a seguito di uno scontro con un altro mezzo. La scena è stata ripresa da due punti diversi: il primo da sopra una palazzina nelle vicinanze, che testimoniava il raduno dei ceceni, e il secondo da terra ripreso dal cellulare di uno dei protagonisti delle violenze.
Secondo quanto riportato da France 3, l’uomo alla guida era ubriaco e risulta ricoverato per via dell’incidente e non avrebbe subito violenze da parte dei presenti.
Conclusioni sulla situazione attuale
Il video segnalato è da ritenersi veritiero, non riguarda una scena prelevata da un film o di una messinscena orchestrata per creare scalpore. Al momento si registrano alcuni feriti, come l’autista del mezzo e un commerciante colpito da un’arma da fuoco. Le indagini sono ancora in corso, ma per ora rimane il probabile movente etnico a seguito di una violenza subita da un ragazzo ceceno ad opera di alcuni magrebini.
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