Il simbolo dei campi di concentramento sponsorizzato da Donald Trump contro gli ANTIFA
Il 17 giugno 2020 la pagina Facebook Team Trump ufficiale del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, pubblica un post dove paragona gli «ANTIFA» a un’organizzazione terrorista e invita gli utenti a sostenere la sua posizione. Trump è contro l’antifascismo? Benché in Europa il termine stia a indicare i gruppi antifascisti, il termine viene usato negli Stati Uniti per definire gli attivisti dei gruppi di «estrema sinistra» che in più occasioni hanno fatto ricorso alla violenza e al vandalismo nel corso delle loro proteste.
Il post Facebook pubblicato dal presidente americano rimanda a una petizione online dove per sostenere l’iniziativa i cittadini americani (in realtà chiunque nel mondo) devono inserire il proprio nome, cognome, email, codice postale e numero di telefono. Questa volta il problema non è legato al tema dei dati personali, quanto piuttosto al simbolo usato e ai soldi spesi per promuovere le sue campagne social.
Partiamo dal logo associato agli «ANTIFA», un triangolo rosso rivolto verso il basso. Un simbolo dal forte significato, soprattutto se legato al nome che in Europa fa riferimento contro tutto ciò che hanno portato nel continente le politiche dell’estrema destra nel secolo scorso: quel triangolo rosso veniva usato nei campi di concentramento per identificare i prigionieri politici. Ecco la classificazione dei deportati pubblicata sul sito del Museo Diffuso di Torino:
TRIANGOLO ROSSO: indicava i prigionieri politici, nei confronti dei quali era stato emesso un mandato di arresto per motivi di sicurezza (Schutzhaft), per cui sui registri, questi deportati erano indicati come Schutz haftling.
A parte quello che sembra una provocazione nei confronti degli «ANTIFA», dove il messaggio potrebbe essere «vi faremo fare questa fine», un secondo tema riscontrato in questa storia è il denaro speso da Trump e dal suo Team per diffondere questo e altri post Facebook in vista della campagna elettorale americana. Benché sia stato speso ancora poco per questo post (Libreria inserzioni di Facebook ci dice che per ora stiamo intorno ai 100 dollari), c’è da dire che nell’ultima settimana non ha badato a spese.
Ciò che ha fato notare il collega Peter Burger è che dal 2018 al 15 giugno 2020 sono stati spesi quasi 44 milioni di dollari per le inserzioni della pagina Facebook di Donald Trump, mentre nell’ultima settimanatra il 9 e il 15 giugno 2020 ben un milione e 169 mila dollari.
Ecco il dato fornito sempre da Libreria inserzioni di Facebook:
Un aumento significativo che vediamo anche nella pagina Facebook Team Trump dove dal 2018 ad oggi sono stati spesi un milione e 719 mila dollari e 277 di questi appena nell’ultima settimana:
Leggi anche:
- Tra gaffe del presidente e accuse di aver chiesto favori alla Cina: cosa dice il libro di Bolton che Trump vorrebbe bloccare
- Facebook ha rimosso il simbolo nazista utilizzato dalla pagina ufficiale della campagna di Trump
- Secondo Donald Trump i medici hanno già trovato un vaccino per l’Aids – il video
- Trump ha firmato l’ordine esecutivo sulla polizia. Ed è molto lontana dalla riforma invocata da chi protesta
- Trump contro la comunità trans: il documento che cancella i diritti civili negli ambienti sanitari
- Usa, schiaffo della Corte suprema a Trump sui Dreamer: salva la legge che tutela i giovani stranieri
- Da una banconota ritrova l’uomo che la liberò ad Auschwitz: «Mi scrisse un messaggio di speranza»
- Una lettera d’amore al giorno dal carcere, nascosta nelle camicie. La storia inedita da Trieste di Daniele Israel, deportato ad Auschwitz