Il colonialismo fascista? Per Tallini (FI) «non era razzismo: portò la civiltà in Africa» – Il video
Ancora un’altra spiacevole pagina del dibattito politico. Domenico Tallini, presidente del Consiglio regionale della Calabria e esponente di Forza Italia, ha tenuto un discorso in aula durante il quale ha improvvisato un’apologia della dominazione esercitata dagli italiani durante il ventennio fascista sui popoli dell’Etiopia. Insomma, una nuova e più confusa versione del “Fardello dell’uomo bianco” à la Kipling. L’ennesima prova del fatto che l’Italia ha bisogno di fare i conti seriamente con il suo passato colonialista e fascista.
«Il fascismo? Il fascismo non era razzista. È stato accusato in maniera volgare di essere andato in Africa e di aver civilizzato i Paesi africani.. più o meno la teoria che vorrebbero tanti oggi (aiutiamoli a casa loro, ndr)», dice Tallini, ricordando che, anzi, l’Italia si è presa a cuore gli abitanti locali «portando la civiltà in Africa».
«Invece di consentire questa immigrazione e utilizzare questa carne da macello dal Nord Africa, andare a dare loro una mano nei loro Paesi», insiste il presidente del Consiglio regionale. Il colonialismo, dice, era una strategia vincente, altro che razzista. Tanto che, forse ce ne siamo dimenticati, «l’ultimo Negus d’Abissinia, venuto in Italia, salutava la gente con il saluto romano, ringraziando il popolo italiano per il mondo in cui si era posto nei confronti di quelle popolazioni». Insomma, un discorso zoppicante che cerca di tenere insieme – in maniera piuttosto goffa – la pratica colonialista, i suoi presupposti e gli effetti che ha avuto sulle popolazioni colonizzate.
A commentare l’orazione del Tallini è arrivato anche Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia (istituzione che aveva considerato lo stesso Tallini impresentabile perché rinviato a giudizio per corruzione), che in un post su Facebook ha scritto: «Per il presidente del Consiglio regionale calabrese, Domenico Tallini, il fascismo non era razzista. Dunque le leggi razziali del 1938 sono frutto di un’allucinazione collettiva? Certe “perle” solo in Calabria…(regione dove ha vissuto e lavorato, ndr)».
Immagine di copertina: profilo Facebook di Domenico Tallini
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