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«Fascismo splendida epoca»: condannato a 2 anni l’esponente di estrema destra Jonghi Lavarini

24 Giugno 2020 - 18:40 Chiara Piselli
Il "barone nero" aveva esaltato «principi, fatti e metodi del fascismo» e aveva propagandato «idee fondate sulla superiorità e sull'odio razziale», si legge nell'imputazione

Il fascismo «è stata una splendida epoca di riforme sociali e di grandezza dell’Italia». Queste le parole che Roberto Jonghi Lavarini, storico militante e dirigente dell’estrema destra milanese soprannominato “il barone nero“, aveva pronunciato nel corso di un’intervista in tv. Non solo. Nello stesso intervento aveva detto anche che festeggiava «la marcia su Roma», che «un goccino di olio di ricino è come un digestivo», oltre ad avere usato alcune espressioni antisemite. Ed è con l’accusa di apologia del fascismo che oggi Lavarini viene condannato a 2 anni dal Tribunale di Milano, dopo l’imputazione formulata dal pm Piero Basilone e la sentenza è emessa dal collegio presieduto da Luisa Balzarotti che tra 90 giorni diffonderà le motivazioni. Oltre al reato di apologia al “barone nero” viene contestata anche l’aggravante della propaganda di idee fondate sull’odio razziale.

I fatti del 2014

Era maggio 2014 quando Jonghi Lavarini commentava le elezioni europee in prima serata al programma Le Iene. Come si legge nell’imputazione della Procura, l’esponente di estrema destra aveva esaltato «principi, fatti e metodi del fascismo» e aveva propagandato «idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale». Del fascismo aveva detto anche che era stato «un grande periodo di civiltà, di benessere, di modernizzazione, di riforme economiche sociali e di grandi infrastrutture». Inoltre aveva esaltato i metodi: «Se la forza serve per difendere il mio popolo, sono pronto ad usarla. Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino, non è mai successo nulla». Per quanto riguarda invece gli oppositori politici del fascismo mandati in esilio aveva detto: «Andavano in bellissime isole a respirare aria buona, anzi se vogliamo dirla tutta l’unico errore vero di Mussolini è che è stato troppo buono». Inoltre aveva usato una serie di espressioni di «chiara natura razzista» contro gli ebrei.

Immagine di copertina: Facebook

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