De Luca: «A Mondragone qualcuno ha chiuso gli occhi con i primi casi: spegneremo questo focolaio» – Video
«Il governo delle forze dell’ordine, dei carabinieri, della polizia, della guardia di finanza, è competenza del ministero dell’Interno; la polizia municipale dei Comuni. La Regione fa le ordinanze ma sono le forze dell’ordine che devono garantire il rispetto delle ordinanze. Nella nottata tra lunedì e martedì questo servizio non è stato fatto, e quindi sono fuggiti». Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, su Facebook, ha ricostruito quanto accaduto a Mondragone, non senza risparmiare critiche, in riferimento alla fuga di alcuni cittadini bulgari positivi al virus dalla zona rossa.
«Le immagini che abbiamo visto di Mondragone fanno capire bene ciò che ho detto per mesi: affrontare l’epidemia in Campania è una sfida terribile. La Campania è anche questo. Non è solo questo, ma è anche quelle cose che abbiamo visto a Mondragone in termini di degrado urbano, tensioni sociali, illegalità, diffuse in tanta parte del territorio regionale». «Al netto del focolaio di Mondragone – ha proseguito De Luca – non abbiamo più contagi». «A Mondragone abbiamo una realtà ultra decennale rispetto alla quale sembra che nessuno abbia visto niente – ha denunciato -. Eppure è un problema che avrebbe dovuto riguardare, e che riguarda, in primo luogo il ministero dell’Interno, la Prefettura, la Questura, il Comune, le forze dell’ordine. Per dieci anni si è fatto finta di non vedere». De Luca ha poi passato in rassegna le misure attivate per spegnere il focolaio.
Le proteste
Sembrano non placarsi intanto le proteste a Mondragone (Caserta) dove nella notte è stato incendiato un furgoncino, vicino ai palazzi dove risiede la comunità bulgara, dalla cui comunità di braccianti sarebbe partito il contagio da Coronavirus, i casi sono attualmente 43. Già nella giornata di ieri, 25 giugno, c’erano state forti tensioni tra manifestanti italiani e residenti bulgari con lanci di pietre, sedie e la distruzione di alcune automobili. Tanto da spingere il governatore della Campania Vincenzo De Luca a valutare di chiudere la città se saranno registrati molti casi positivi durante lo screening su base volontaria tra gli abitanti della zona.
Sotto al palazzo in cui sono residenti i cittadini di origine bulgara si è radunata la folla, mentre alcuni membri della comunità bulgara avrebbero tentato di sfondare la zona rossa. Altri si sono affacciati dai palazzi per lanciare sedie, gesto a cui i manifestanti italiani hanno risposto sfondando auto e mostrando le targhe come trofei. I manifestanti poi hanno bloccato anche la strada statale Domiziana, impedendo il transito in entrambe le direzioni. Negli scontri sarebbe rimasto ferito, in modo lieve, un agente.
La tensione è tale che la ministra Luciana Lamorgese ha deciso di inviare l’esercito a presidiare la zona. Ad annunciare l’arrivo dell’esercito era stato già nel pomeriggio il governatore Vincenzo De Luca. Il contingente di 50 militari è arrivato ieri in serata. In aggiunta al dispositivo territoriale, sono stati messi a disposizione della questura di Caserta 40 appartenenti alle Forze di polizia, ai quali se ne aggiungeranno altri 30 nella giornata di oggi.
Intanto salgono a 43 i positivi nel focolaio di Mondragone, che interessa in particolare il complesso residenziale noto come Palazzi ex Cirio, dove appunto risiedono molti braccianti bulgari e dove dallo scorso 22 giugno è stata istituita una mini zona rossa. Le persone positive sono per lo più asintomatiche e, in queste ore, sta andando avanti il loro trasferimento al Covid Hospital di Maddaloni, dove al momento i ricoverati sono 19. Di alcuni positivi si sarebbero però perse le tracce.
June 25, 2020
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