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Glasgow, accoltellamento in un hotel del centro: ucciso l’assalitore. Sei i feriti – Tutti i nuovi video

26 Giugno 2020 - 19:30 Redazione
L'aggressore sarebbe stato ucciso da un ufficiale di polizia. Il movente non è ancora chiaro, ma la polizia esclude che si tratti di terrorismo

Continuano ad emergere nuovi dettagli sull’accoltellamento avvenuto in un hotel del centro di Glasgow, in Scozia. Secondo quanto riporta la BBC, i morti non sarebbero tre, come creduto in un primo momento, ma soltanto uno, l’assalitore, ucciso a colpi di pistola dalla polizia. I feriti, sei in totale, sono stati ricoverati in ospedale. Tra loro ci sarebbe anche un ufficiale di polizia.

Craig Milroy, un testimone, ha dichiarato di aver visto quattro persone essere portate via in ambulanza. «Ho visto un uomo disteso a terra – ha raccontato – di origini africane, senza scarpe. Era a terra con qualcuno al suo fianco. Non so se fosse una ferita da proiettile, un pugnalata o cosa fosse». Dei feriti attualmente è nota soltanto l’età: hanno 17, 18, 20, 38 e 53 anni.

In un comunicato stampa la polizia scozzese ha dichiarato che la situazione è sotto controllo. Non è ancora chiaro quale sia il movente dell’aggressione, ma la polizia ha escluso che si sia trattato di un atto di terrorismo. Su Twitter il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon ha confermato di essere al corrente della situazione e ha invitato il pubblico a non avvicinarsi e a non condividere informazioni ufficiose.

In alcuni filmati condivisi su Twitter si vedono le forze dell’ordine accorrere sulla scena ed evacuare l’hotel. Non è ancora chiaro se la struttura – che la polizia scozzese ha confermato essere il Park Inn Hotel – ospiti dei richiedenti asilo, come raccontato da vari media in un primo momento.

La polemica sull’origine dell’aggressore

Nonostante la polizia non abbia ancora confermato se l’aggressore o le vittime sono immigrati sui social c’è già chi, anche tra i politici, attribuisce agli immigranti quanto accaduto. È il caso del politico indipendentista Nigel Farage – ex leader di Ukip, oggi del Brexit Party – che su Twitter ha citato l’episodio come prova del fatto che l’ingresso nel Regno Unito di «immigrati illegali» metta a repentaglio la sicurezza dei cittadini.

Articolo in aggiornamento

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