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Guerra (Oms): «Non è finito niente: questa pandemia è identica alla Spagnola, che in autunno tornò più feroce»

Il dirigente dell'Oms è certo dell'arrivo di una seconda ondata a partire da settembre. E il calo dei dati di queste settimane non deve ingannare, facendoci abbassare la guardia

I diversi focolai che si stanno riaffacciando in Italia, da Mondragone a Bologna, non devono preoccupare, secondo il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, ma è sui prossimi mesi che l’attenzione non deve assolutamente calare, facendo tesoro di quanto accaduto con l’epidemia della Spagnola tra il 1918 e il 1920.

Il comportamento tra l’andamento della pandemia di Coronavirus e quello della Spagnola secondo Guerra è sostanzialmente identico finora: «Andò giù in estate e ripete ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata».

L’emergenza quindi non è per niente finita, anche se come dicono altri esperti come Alberto Zangrillo, il virus è «clinicamente sparito». Secondo Guerra: «Sembra tutto finito, ma non è così». Dai nuovi focolai, fino alle terapie sempre più vuote, sono tutti eventi previsti nel corso di questa pandemia, secondo il dirigente dell’Oms: «Ma non vogliamo che le terapie intensive si riempiano di nuovo in autunno. Tutte le precauzioni che stiamo pendendo hanno l’obiettivo di circoscrivere la circolazione del virus quando questa riprenderà».

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