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Individuati 3 mila edifici scolastici dismessi per far ripartire la scuola. Azzolina: «Un’aula per tutti»

27 Giugno 2020 - 17:14 Felice Florio
Scuole inutilizzate, rimodulazione degli spazi interni e strutture esterne al circuito scolastico sono le tre direzioni lungo le quali il Miur cerca nuovi spazi per permettere il ripristino della didattica in presenza a 8 milioni di studenti

Il piano per la scuola, presentato ieri dalla ministra dell’Istruzione Azzolina e dal presidente del Consiglio Conte, sta già facendo discutere visto che conti alla mano le attuali misure delle aule terrebbero fuori dalle classi circa un milione e mezzo di ragazzi. Si riuscirà a garantire un’aula per tutti gli studenti, che seguiranno le lezioni in gruppi classe ridotti?

«Le Linee guida prevedono il mantenimento del gruppo classe, tutte le studentesse e gli studenti avranno spazi per la didattica a settembre come garantito ieri dalla ministra Lucia Azzolina in conferenza stampa», dicono fonti del ministero dell’Istruzione all’Ansa.

«Abbiamo l’elenco di circa 3 mila edifici scolastici dismessi a causa del calo demografico e del dimensionamento, che possono essere ripristinati», aggiunge il Miur. Tra le soluzioni previste dal piano di Azzolina, c’è anche la rimodulazione degli spazi già utilizzati dagli istituti: «All’interno degli Istituti il rinnovo dell’arredo scolastico potrà garantire il recupero di spazio».

Il ministero, in conclusione, ribadisce che «dove necessario, saranno costruiti patti con i territori per individuare ulteriori locali fuori dal perimetro scolastico». Adesso la questione passa nelle mani degli enti locali che dovranno, in concerto con i dirigenti scolastici, individuare le migliori soluzioni per la ripresa della didattica in presenza entro il 14 settembre.

Stando alle parole di Azzolina, circa il 15% degli studenti non ha, allo stato attuale, uno spazio per seguire le lezioni in sicurezza. Calcolando il 15% di 8 milioni di iscritti previsti, si deduce che gli alunni da sistemare in aule aggiuntive saranno oltre un milione: basteranno gli istituti dismessi, la rimodulazione degli spazi interni e le strutture esterne al circuito scolastico per accoglierli?

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