Merkel prende la guida dell’Ue: «Non abbiamo fatto il Mes per non usarlo». La resistenza di Conte
Il 1° luglio comincia per l’Unione europea il semestre di presidenza tedesca. Fino agli ultimi giorni del 2020 il governo guidato dalla cancelliera Angela Merkel dovrà fissare l’agenda dei lavori e soprattutto traghettare i Paesi comunitari nella prima fase della crisi economica nata dopo l’epidemia di Coronavirus. È la seconda volta che Merkel si trova in mano questo compito. La prima è stata all’inizio del 2007, quando la crisi finanziaria nata negli Stati Uniti dai mutui subprime non aveva ancora investito il nostro continente.
Le aspettative sono alte. E proprio per questo negli ultimi giorni la Cancelliera ha rilasciato diverse interviste in cui spiega quali saranno le linee da seguire. Oltre che con il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung – che ha anticipato il contenuto delle dichiarazioni della cancelliera a diverse testate italiane – Merkel ha parlato anche con la giornalista italiana Francesca Sforza, inviata a Berlino per La Stampa.
L’invito all’Italia sul Mes: «Non lo abbiamo creato perchè resti inutilizzato»
Uno dei punti trattati in queste interviste, che già hanno aperto a diverse polemiche, riguarda il Mes e lo Sure, gli strumenti creati con la Banca europea per gli investimenti con lo scopo di sostenere i Paesi durante questa crisi. Come già noto, l’utilizzo del Mes è un tema molto delicato per la politica interna italiana, visto che potrebbe spaccare la maggioranza.
La posizione della Cancelliera è netta ed è stata ribadita in entrambe le interviste pubblicate in queste ore: «Questa è una decisione italiana. Abbiamo creato gli strumenti mediante la Bei. Il Mes con linee di credito precauzionali o mediante il meccanismo Sure per la cassa integrazione. Tutti possono utilizzare questi strumenti. Non li abbiamo messi a disposizione perché restino inutilizzati».
La replica di Conte: «Ci sono io a fare i conti per l’Italia»
Mentre circolavano le prime indiscrezioni sulle posizioni sostenute da Merkel, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha deciso di rispondere. Lo ha fatto in fretta e con delle parole decisamente secche: «Sul Mes non è cambiato nulla rispetto alle opinioni della Merkel, ma a far di conto per l’Italia ci sono io, con il ministro Roberto Gualtieri, i ragionieri dello Stato e i ministri. Ci stiamo predisponendo per un Recovery Plan italiano che presenteremo a settembre».
Vero, quei 37 miliardi del fondo Salva Stati fanno gola e potrebbero contribuire a mettere in pratica i piani per il rilancio che il governo sta scrivendo dopo il lavoro della task force guidata da Vittorio Colao e gli Stati Generali di Villa Pamphili. Eppure sono ancora sotto il mirino delle opposizioni e del Movimento 5 Stelle. Accettarli vorrebbe dire mettere alla prova la tenuta della maggioranza.
Quello che è «buono per la Germania»
Dopo il «Whatever it takes» di Mario Draghi, Merkel sembra abbia lanciato una nuova formula per definire la sua visione politica: «Quello che è buono per l’Unione europea, è buono per la Germania». Proprio per questo sarà necessario creare sistemi per sostenere il più possibile gli Stati, visto che un aumento del tasso di disoccupazione potrebbe essere disastroso: «Sarebbe esplosivo politicamente per un Paese e aumenterebbe i pericoli perla democrazia».
Gli investimenti per la Difesa e le truppe degli Sati Uniti
La Cancelliera ha affrontato anche il tema delle spese per la Difesa e di quelle per la Nato. Da quando è arrivato nella Casa Bianca Donald Trump ha chiesto agli alleati del Patto atlantico di aumentare le spese per la Difesa e ha cominciato a ritirare truppe da diverse basi fuori di confini degli Stati Uniti. Recentemente Trump ha annunciato di voler riportare a casa 9mila dei 35mila soldati statunitensi di stanza in Germania.
Secondo Merkel su questo tema bisognerebbe aumentare gli investimenti: «Le truppe americane in Germania servono sia alla protezione della Germania e della parte europea della Nato, sia agli interessi degli Stati Uniti d’America. Guardi al mondo, guardi alla Cina o all’India: vi sono ragioni preponderanti per continuare a puntare sulla comunità transatlantica di difesa e sullo scudo nucleare comune. Ma, ovviamente, l’Europa deve dare un contributo maggiore rispetto al periodo della guerra fredda».
Leggi anche:
- Merkel e Macron avvertono Bruxelles: «Ue impreparata alla pandemia: più uniti per una nuova ondata»
- oronavirus, la matematica dei contagi spiegata con semplicità ed efficacia da Angela Merkel – Il video
- Coronavirus, l’Eurogruppo trova l’accordo sul pacchetto economico anti-crisi: «Sì al Mes con condizioni più leggere, no agli Eurobond»
- «Nessuno si salva da solo»: l’ultima opera di Tvboy lancia un monito all’Europa che non collabora contro il Coronavirus
- Coronavirus, tutte le notizie della notte – Dati shock negli Usa: il 43% dei morti nelle case di riposo. In Brasile 38 mila nuovi contagi in un giorno
- Mes, scontro (senza fine) nel governo. Pd: «Siete miopi». M5S: «Rimaniamo contrari»
- Perché gli altri Paesi non chiedono il Mes? I veri rischi del fondo e quello che il governo italiano non dice
- Ue, Sassoli: «Merkel pronta a guidare un’Europa più indipendente». E sui giovani: «Serve un piano a lungo termine per salvare il loro futuro»
- Il discorso di insediamento di Angela Merkel al parlamento Ue: «Sul Recovery Fund serve un accordo entro l’estate»