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Scuola in appartamento a Scampia. Azzolina si scusa dopo la gaffe e accetta l’invito a Napoli – Il video

27 Giugno 2020 - 12:17 Felice Florio
Nel quartiere popolare di Napoli, a differenza di quanto detto dalla ministra dell'Istruzione e dal presidente del Consiglio, non esistono "scuole in appartamenti"

Si chiude, almeno per ora, la polemica riguardante una scuola del quartiere del capoluogo campano che, stando a quanto riferito dalla ministra dell’Istruzione in conferenza stampa, sarebbe una struttura poco dignitosa. «Un appartamento», l’ha definita Lucia Azzolina, nella conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il pomeriggio del 26 giugno.

Dopo che si sono accesi i riflettori sui presunti deficit dell’insegnamento nel quartiere napoletano, l’VIII municipalità è insorta anche perché le scuole del quartiere sono diventate l’esempio in negativo dell’intero Piano Scuola: «A quale scuola fa riferimento il premier? Basta usare il nome di Scampia come esempio negativo», ha detto Apostolos Paipais, presidente di Municipio. In serata, fonti del Miur hanno ricalibrato il tiro, asserendo che il riferimento a Scampia non era corretto. Si tratta – hanno fatto sapere da Viale Trastevere – di situazioni esistenti, ma in altri territori della provincia di Napoli.

Le scuse di Azzolina

La mattina del 27 giugno, al presidente di Municipio Paipais sono arrivate due telefonate di scuse. La prima era del sottosegretario Peppe De Cristofaro, la seconda direttamente di Azzolina: «Mi ha detto che è dispiaciuta di quanto accaduto e si è scusata – ha dichiarato Paipais all’Adnkronos – io le ho spiegato che non ha detto qualcosa contro il presidente della Municipalità, ma che le scuse vanno rivolte a tutta la comunità educante».

«Sono stati tantissimi i dirigenti scolastici e i docenti che mi hanno contattato fino a tarda notte e ancora stamattina, ringraziandomi per la mia presa di posizione – ha aggiunto il presidente del Municipio che comprende il quartiere di Scampia -. Ho voluto quindi ribaltare la situazione in positivo e l’ho invitata, insieme con il sottosegretario De Cristofaro, a venire qui per incontrare le nostre eccellenze, i nostri dirigenti scolastici e vedere il processo di cambiamento che c’è a Scampia ma non solo. Il ministro ha accettato l’invito».

L’invito del Comune

Paipais fa riferimento all’assessora all’Istruzione del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, la quale ha invitato la ministra a «inaugurare l’anno scolastico a Napoli, così da visitare di persona le nostre belle scuole, a Scampia come in altri quartieri – ha dichiarato Palmieri, aggiungendo che – Il tema che abbiamo posto come enti locali non riguarda la natura delle strutture ma le misure di adeguamento edilizio necessarie al distanziamento e alla conquista di spazi consoni all’attuazione delle misure di prevenzione sanitaria quale il distanziamento. Spiace che dopo tante interlocuzioni ancora questo non sia chiaro, ci auguriamo che lo diventi al più presto».

«In merito alle polemiche suscitate da un’infelice esemplificazione della ministra, non si può non richiamare l’anagrafe scolastica nazionale e regionale: fonte da cui si può evincere senza timore di smentita che al di là degli stereotipi, né Scampia né numerosi altri quartieri popolosi delle periferie napoletane hanno “scuole in appartamenti” – ha aggiunto l’assessore -. Viceversa, la ricchezza del patrimonio edilizio scolastico napoletano vede una grande varietà di situazioni, con scuole che vanno da fine Ottocento agli anni Ottanta come epoca di costruzione, e solo residuali situazioni di scuole in edilizia privata, che si contano sulle dita di una mano».

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