Mondragone, Salvini costretto a interrompere il comizio: «Violenza dei centri sociali che preferiscono la camorra» – Il video
Una folla di persone, divise tra chi lo applaude e chi – a un certo punto – comincia a contestarlo fino a quando i cori e gli epiteti contro Matteo Salvini arrivano a prendersi la scena. Così è stato accolto il leader della Lega a Mondragone, quando è arrivato – in ritardo – per tenere il suo comizio all’ingresso della zona rossa, chiamata il focolaio bulgaro.
I fan che l’hanno accolto con un applauso erano pochi, e soprattutto sono rimasti inermi dinanzi ai manifestanti che – in un crescendo di cori e offese – hanno finito con il costringere al silenzio il leader della Lega.
All’inizio Salvini ha provato a ragionare con loro, sottolineando che il suo partito è accanto ai mondragonesi «che si comportano bene», ma dopo un po’ le contestazioni, al grido di “sciacallo”, si sono intensificate: è stata lanciata una bottiglia d’acqua, che ha portato all’intervento della polizia.
«A Mondragone c’è stata la violenza dei centri sociali contro Lega, poliziotti, giornalisti e cittadini perbene – ha commentato -. Loro preferiscono illegalità e camorra, io preferisco lavoro, libertà e sicurezza. Se pensano di spaventarmi con violenza e minacce, non mi conoscono: tornerò, tornerò e tornerò, finché non avremo ridato pace alle persone perbene».
Intorno alle 19.30 il leader della Lega si è allontanato dal gazebo in macchina, attraversando la zona rossa e andando verso viale Margherita. In serata è atteso a Castel Volturno. Dopo un po’ una carica della polizia ha allontanato i manifestanti rimasti. «Hanno manganellato una ragazza, un ragazzo e anche una signora di 70 anni», racconta un manifestante. «Almeno uno di loro è andato al pronto soccorso. Ma a parte la preoccupazione, siamo felici: Salvini non ha neanche cominciato a parlare. Col sud non si scherza».
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