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Sondaggio, per il 60% degli italiani il futuro di Conte è in politica: i grillini lo sognano leader, anche di un suo partito

29 Giugno 2020 - 10:31 Redazione
Addirittura il 6% degli italiani vorrebbe che, nel post-Mattarella, "l'avvocato del popolo" venga eletto presidente della Repubblica

Prima a capo del governo Lega-M5s, poi di un esecutivo che, insieme ai grillini, abbraccia le forze di centrosinistra. La costante, da oltre due anni, è sempre lui: Giuseppe Conte, il presidente del Consiglio che si è insediato a Palazzo Chigi acerbo di politica e che, oggi, è il leader più apprezzato del Paese. Stando al sondaggio di Demos, realizzato per Repubblica, la sua popolarità investe il 60% degli italiani.

C’è stata sì una flessione rispetto a febbraio, quando Conte viaggiava su un indice di gradimento pari al 70% dei cittadini. Poi, nel decorso della pandemia, il suo appeal è sceso leggermente. Ma la gran parte degli italiani continua a sostenere che il suo governo durerà al lungo: per il 22% oltre un anno, per il 36% fino a fine legislatura, nel 2023.

Il futuro di Conte

sondaggio Demos / Repubblica | Il futuro del premier Conte in base all’orientamento elettorale

L’elettorato più ostico per Conte è quello di Fratelli d’Italia: il 64% degli elettori di Giorgia Meloni vorrebbe che il presidente del Consiglio lasciasse definitivamente la politica. Percentuale che scende al 52% per i leghisti, al 21% per Pd e Forza Italia e all’8% per i 5 stelle. Il 60% del campione intervistato, invece lo vorrebbe in politica e nelle istituzioni. E sono i grillini i tifosi più convinti perché l’attuale premier resti in politica fondando un proprio partito o mettendosi a capo di uno degli esistenti.

Non è una cifra enorme, ma significativa, quella degli italiani che lo vorrebbero già presidente della Repubblica: il 6%. C’è un ex aequo tra il desiderio degli italiani di vederlo in politica come tecnico indipendente e chi vorrebbe che fondasse un suo partito personale: il 18% per ciascuna ipotesi, mentre il 17% vorrebbe che restasse in politica entrando in un partito già esistente.

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