Zingaretti: «Basta perdere tempo: usiamo il Mes per migliorare la Sanità. Abbiamo 10 buoni motivi»
Il tempo delle incertezze sull’uso del Mes è ormai scaduto secondo il segretario del Pd Nicola Zingaretti, così come non ci sono più motivi concreti per continuare a dubitare sull’utilità del Fondo Salva-Stati ora che c’è da ripartire sulle macerie lasciate sull’economia italiana dall’epidemia di Coronavirus. In una lettera al Corriere della Sera, Zingaretti si rivolge agli alleati, a cominciare dai più scettici del M5s, per ribadire quanto il Mes sia ora «uno strumento finanziario totalmente diverso da quello del passato».
La maggioranza giallo-rossa non può più «permettersi ancora di tergiversare», scrive Zingaretti, soprattutto se chi è al governo ora vuol distinguersi dalle destre: «abituate a cavalcare i problemi e non a trovare soluzioni per risolverli». Alle opposizioni Zingaretti dice di lasciare: «la danza immobile delle parole, slogan e furbizie». E invita anche gli esponenti del suo partito a lavorare per «dare risposte alle peone ricostruire l’Italia uniti».
Proprio in questo momento storico, quando la Sanità «è stata capace di uno sforzo immane», Zingaretti ricorda quanto il Sistema sanitario nazionale abbia «mostrato tutti i suoi limiti». Con i fondi e le condizioni vantaggiose messe a disposizione dal Mes: «oggi possiamo avere le risorse mai viste prima per fare quei grandi investimenti, che ci permetteranno di migliorare la qualità dell’assistenza e della cura delle persone e, insieme, anche di dare un concreto impulso alla ripresa economica».
Nel dettaglio, il segretario del Pd punta a dieci filoni che possono giovare dell’aiuto del Mes. Obiettivi concreti che spera possano «far uscire la discussione sul Mes dall’attuale confronto ancora al passato e concentrarlo invece sulle opportunità e le cose possibili da fare per il bene comune».
Serve «coraggio, visione e concretezza», dice Zingaretti, perché sia possibile sfruttare quei fondi per: «Investire nella ricerca. Rivoluzionare e digitalizzare il settore sanitario. Dare più centralità a medicina territoriale e distretti. Dare più forza alla medicina di base. Riformare i servizi per anziani e malati cronici, rivisitando il funzionamento delle Rsa. Modernizzare e adeguare gli ospedali. Aumentare gli investimenti nel personale sanitario. Garantire l’accesso alle terapie. Ampliare le borse di studio. Aumentare i posti finanziati per gli specializzandi».
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