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Black Lives Matter. La calciatrice e patriota Sam Leshnak si era inginocchiata, ma non durante l’inno

30 Giugno 2020 - 07:47 David Puente
Diventata l'idolo per chi non sopporta più il movimento antirazzista, in realtà si era inginocchiata nel momento giusto

Il 27 giugno 2020 si è tenuta la partita tra il North Carolina Courage e il Portland Thorns FC, valida per la National Women’s Soccer League Challenge Cup degli Stati Uniti d’America. Le calciatrici e lo staff di entrambe le squadre indossavano una maglietta nera con la scritta bianca «Black lives matter» e tutte le giocatrici si sono inginocchiate a terra contro il razzismo dopo l’omicidio di George Floyd. Tuttavia, circola la foto dove una delle riserve rimane in piedi diventando per qualcuno la giocatrice che «si ribella all’isteria antirazzista e non si inginocchia».

Si tratta del portiere di riserva, Samantha Leshnak Murphy, immortalata dagli spalti da uno spettatore durante l’inno nazionale americano. La stessa giocatrice si definisce una «usPatriot», una patriota americana, attraverso il suo profilo Instagram e ciò ci permette una lettura degli avvenimenti.

Come possiamo vedere da alcuni video pubblicati online, il momento coincide con l’intonazione dell’inno nazionale:

Durante l’evento ci sono stati due episodi in cui le giocatrici si sono inginocchiate, uno con e l’altro senza l’intonazione dell’inno. In quest’ultima occasione Samantha Leshnak Murphy è inginocchiata, come lo dimostra la foto che troviamo su Gettyimages (è la ragazza con il numero 42, il numero della sua maglia come riportato dal sito della società):

In evidenza, la giocatrice numero 42 Samantha Leshnak Murphy, inginocchiata durante il secondo episodio.

Ecco una foto dagli spalti:

L’autore dello scatto sopra riportato, Alex Vejar, ha seguito l’incontro riportando tutto su Twitter. Poco prima aveva annunciato che ci sarebbe stato il momento di silenzio per le vittime del razzismo esclamando «and now EVERYONE is kneeling», ossia che «tutti» si sono inginocchiati:

Secondo alcuni siti «si teme che la ragazza possa subire delle ritorsioni per il suo gesto di libertà», il che risulterebbe strano per un semplice motivo: non è l’unica persona che durante l’inno non si è inginocchiata:

Lo scatto completo dagli spalti. A sinistra lo staff della squadra in piedi durante l’inno.

Ciò che manca in questi video e scatti fotografici è il pre-inno nazionale. Non sappiamo se la giocatrice, così come i membri dello staff della squadra, fossero in precedenza inginocchiati per poi alzarsi durante l’intonazione dell’inno per spirito patriotico. Quello che sappiamo, e che qualcuno non racconta perché contrario alla propria narrativa disinformando gli utenti, è che la giocatrice si era comunque inginocchiata in un secondo episodio del pre-partita, quello del momento di silenzio per le vittime del razzismo, e con lei anche i membri dello staff.

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