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Coronavirus, l’Ue riapre le frontiere a 15 Paesi terzi tra cui la Cina. E l’Italia manterrà la quarantena

01 Luglio 2020 - 13:13 Giulia Marchina
Traffico aereo
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Gli Stati uniti sono fuori dall'elenco. L'Italia ha votato a favore delle raccomandazioni e della lista

L’Unione europea riapre, da oggi primo luglio, le sue frontiere esterne a 15 paesi terzi. Nell’elenco c’è anche la Cina ma a condizione di reciprocità. Fuori dall’elenco gli Stati Uniti. A Bruxelles, dopo il voto, i Paesi membri hanno detto sì alle raccomandazioni e alla lista che ha regolato gli ingressi nell’Unione dopo l’emergenza Coronavirus. L’Italia ha votato a favore di questa soluzione, ma l’ha fatto solo al rush finale, nell’ultimo giorno utile (ieri).  Ed inserendo una condizione importante, prudenziale ma con un rischioso impatto sul turismo: chi arriva da paesi extraeuropei dovrà sottoporsi a quarantena.

Approvato dunque, con qualche prudenza, il compromesso che era stato raggiunto la scorsa settimana dai ventisette. La lista comprende Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova-Zelanda, Rwanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina. Scelti in base a criteri sanitari, questi sono i Paesi che negli ultimi 14 giorni hanno registrato un numero di nuovi casi Covid-19 ogni 100mila abitanti al di sotto della media Ue e con una tendenza stabile o decrescente rispetto a due settimane fa. 

Esclusi al momento Usa, Brasile e Russia, ma i Paesi europei saranno chiamati ad aggiornare l’elenco ogni 14 giorni sulla base del costante monitoraggio dell’andamento dell’epidemia. L’Italia, dopo qualche indecisione, ha dato il suo assenso, come hanno fatto Germania, Francia e Spagna.  

La situazione in Italia

Chiunque arrivi da tutti i paesi extra europei non dovrà «vanificare gli sforzi fatti finora contro l’epidemia da Covid», dice il ministro della Salute Roberto Speranza. E per questo l’Italia manterrà il canonico periodo di quarantena già adottato in passato per chi arriva da fuori Schengen. Non solo: verrà applicata la stessa misura preventiva anche per i 15 Stati selezionati dal Consiglio europeo.

Secondo le misure dettate dal ministro Speranza, che dallo scoppio dell’emergenza si è dimostrato essere il più prudente dell’intero esecutivo, la quarantena varrà fino al 15 luglio. Dopodiché si procederà a fare eventuali aggiustamenti. Una misura restrittiva che vanifica l’effetto “frontiere aperte” e che metterà davvero alla prova il turismo, visto che, per ora, rimane in vigore l’ingresso solo per comprovate esigenze lavorative, salute e urgenza, o per ragioni di studio.

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