Coronavirus, chiuse le scuole nell’Alta Austria. In Nuova Zelanda si dimette il ministro della Sanità
Sono 10.780.980 le persone colpite da Coronavirus nel mondo, 518.121 i morti. Gli Stati Uniti rimangono i più colpiti con 2.724.640 contagi, seguono Brasile (1.496.858) e Russia (660.231). Mentre per numero di morti, dopo Usa (128.574) e Brasile (61.884), è il Regno Unito il più colpito con 43.991 vittime, secondo i dati della Johns Hopkins University.
America Latina
In America Latina i casi hanno raggiunto quota 2.649.302, +72mila nelle ultime 24 ore, i morti sono 118.604 (+2.400). Il Brasile rimane il Paese più colpito e quello dove i contagi crescono in modo più veloce. Solo nelle ultime ore ci sarebbero stati 46.712 nuovi casi in Brasile e altri 1.038 morti, la metà del bilancio in tutta l’America Latina. Seguono Perù (288.477 e 9.860) e Cile (282.043 e 5.753).
Brasile
Il Brasile sfiora il milione e mezzo di casi e 62 mila morti. Nelle ultime 24 ore si sono registrate ulteriori 1.252 morti ed altri 48.105 casi confermati di Covid-19. Il numero totale dei decessi è dunque salito a 61.884 e quello dei contagi a 1.496.858.
Europa
«I prossimi sei mesi saranno determinanti per il futuro Ue», dice la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. «Dobbiamo forgiare un accordo per il Next generation Ue e per il bilancio pluriennale al Consiglio europeo e dobbiamo essere sicuri che questo pacchetto sia approvato dal Parlamento Ue e ratificato dagli stati membri. C’è una enorme pressione sul tempo, e la crisi che determina il ritmo, ogni giorni perso le persone perderanno il lavoro, ci sarà un indebolimento delle nostre economie, ogni singolo giorno conta».
Austria
Tornano a salire i contagi in Austria. In alcune zone dell’Alta Austria è stata disposta la chiusura delle scuole. Il focolaio sarebbe una chiesa libera a Linz, frequentata da migranti. In Alta Austria ieri i contagi sono saliti di 129 casi, mentre oggi – ha informato il ministro alla Salute Rudolf Anschober – la crescita è nuovamente rallentata (+42 casi). Il ministro si è detto preoccupato «soprattutto in vista dell’autunno».
Nuova Zelanda
David Clark, il ministro della Sanità della Nuova Zelanda, entrato nell’occhio del ciclone per avere violato l’ordine di lockdown, ha rassegnato oggi le sue dimissioni. Secondo quanto riporta la Bbc, Clark aveva già offerto di dimettersi lo scorso aprile dopo avere ammesso di avere violato il lockdown, ma la premier Jacinda Ardern le aveva respinte. Il mese scorso il ministro è stato di nuovo criticato per avere scaricato la responsabilità sui mancati controlli sanitari ai confini sul direttore generale della Sanità Ashley Bloomfield. Oggi, quindi, Clark ha di nuovo presentato alla Ardern le sue dimissioni, che questa volta le ha accettate.
July 2, 2020
Ryanair: «Stop al bagaglio a mano aumenta il contagio»
Per Eddie Wilson, amministratore delegato di Ryanair, la decisione delle autorità italiane di vietare l’uso delle cappelliere, facendo loro mandare il trolley in stiva aumenta il rischio di contagio. «Rispettiamo la decisione, ma sembra una norma pensata da persone che non sanno come funziona il trasporto aereo», dice Wilson in un’intervista al Corriere della Sera. «Al netto del disagio, questo divieto aumenta le occasioni di assembramento – aggiunge Wilson -. In primo luogo le persone sono costrette a fare le code ai banchi del check-in per depositare i bagagli e questo avviene in aree dell’aeroporto con spazi che non consentono di rispettare la distanza sociale. È meno rischioso l’imbarco seguendo un ordine sequenziale sulla base della posizione del sedile».
India
Le infezioni da Coronavirus in India hanno superato quota 600.000. I morti sono 17.834 morti. Intanto, mentre lo Stato si appresta ad allentare alcune misure restrittive, è partita una campagna di test a tappeto per identificare i contagi. «Stiamo isolando nuovi focolai; la situazione è molto critica», ha detto il ministro della Sanità di Assam, nel nordest del Paese, Himanta Biswa Sarma.
Giappone
Tokyo ha registrato oltre 100 nuovi casi di infezione da Coronavirus nelle ultime 24 ore. Secondo l’emittente pubblica NHK si tratta del conteggio giornaliero più alto della capitale giapponese in due mesi. Dal 25 maggio Tokyo era riuscita a tenere il monitoraggio sotto i 50 casi quotidiani.
Iran
Con 2.652 contagi registrati nelle ultime 24 ore, i casi di Covid in Iran sono saliti a quota 232.863. Le vittime sono 148, per un totale di 11.106 decessi confermati. I ricoverati in terapia intensiva aumentano a 3.097, mentre i pazienti guariti crescono a 194.098. I test effettuati finora sono 1.719.451.
Usa
Nelle ultime 24 ore negli Stati Uniti sono stati registrati più di 50mila nuovi contagi (52.982). Il Stati Uniti rimangono il Paese più colpito dalla pandemia, preoccupa la crescita dei casi in Texas, Florida, Arizona e Georgia. Anthony Fauci si è detto preoccupato e ha detto che «gli Stati Uniti rischiano fino a 100mila casi al giorno». Gli esperti guardano con preoccupazione al 4 luglio, Giorno d’indipendenza degli Stati Uniti. La paura è che le celebrazioni, che Donald Trump non ha voluto rimandare, possano creare nuovi focolai.
Texas, obbligo di mascherina in pubblico
Nel Texas, uno degli stati più colpiti da Covid-19, il governatore repubblicano Greg Abbott, stretto alleato di Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che obbliga a coprirsi il volto negli spazi pubblici nelle contee con 20 o più casi di contagio. Sono poi vietati i raduni con più di 10 persone e vige l’obbligo di distanziamento sociale di sei piedi (due metri).
Gli Usa fanno il pieno di Remdesivir
Il presidente si è detto soddisfatto della gestione dell’emergenza da parte della sua amministrazione. «Il virus sparirà», ha detto Trump in un’intervista a Fox. Mentre sta scatenando critiche nei Paesi Ue, la scelta degli Stati Uniti di comprare tutte le scorte per i prossimi tre mesi del Remdesivir – uno dei due farmaci che funzionerebbero contro il Coronavirus, il primo a ricevere l’ok anche dall’Ema-, «senza lasciare praticamente nulla a Regno Unito, Europa o alla maggior parte del resto del mondo». A denunciarlo è il Guardian.
«Le prime 140mila dosi, fornite per le sperimentazioni farmacologiche in tutto il mondo, sono state esaurite e l’amministrazione Trump ha ora acquistato più di 500mila dosi, che è tutta la produzione di Gilead (che produce il farmaco ndr) per luglio e il 90% di agosto e settembre», denuncia il quotidiano britannico. «Hanno avuto accesso alla maggior parte delle scorte del Remdesivir e quindi non c’è nulla per l’Europa», ha detto Andrew Hill, ricercatore della Liverpool University.
La mossa degli Stati Uniti ha portato l’Oms a intervenire. «Dobbiamo assicurarci che tutti abbiano accesso a trattamenti salvavita come Remdesivir», hanno affermato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Anche esponenti del Parlamento europeo di Ppe hanno espresso preoccupazione.
Trump cambia idea sulle mascherine
Per il suo rifiuto a farsi vedere in pubblico con la mascherina era stato bacchettato perfino da Bruce Springsteen, ora però il presidente Usa sembra aver cambiato idea sull’uso dei dispositivi di protezione. «Sono assolutamente a favore delle mascherine, ho portato la mascherina: e mi piaceva come mi stava. Mi donava», ha detto Trump in un’intervista a Fox, come riporta Usa Today. «Le mascherine non sono compatibili con i ruoli di leader», aveva detto il presidente Usa in precedenza. Ma durante la sua visita alla fabbrica della Ford in Michigan era stato costretto a indossarne una.
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