Il #metoo? Te lo spiegano gli uomini. Anche se sei l’unica finalista donna del Premio Strega – Video
Lo scambio di battute non è passato inosservato. Siamo a ieri sera, finale del premio Strega già singolare per via delle porte chiuse al pubblico (e per la prima volta con una sestina, dato il ripescaggio di Johnatan Bazzi, in quota piccole case editrici).
Giorgio Zanchini, conduttore del premio Strega nel corso della diretta, ha Valeria Parrella sul palco, la sta per congedare, e lo fa dicendo che passerà la parola a Corrado Augias per parlare di quel tema al centro delle cronache e del dibattito degli ultimi anni che ha come protagoniste (come target e come persone che hanno avuto il coraggio di denunciare), le donne: il #metoo.
Lui prova a scusarsi preventivamente: «Adesso con Corrado Augias proveremo a ragionare su uno dei temi sui quali immagino Valeria Parrella potrebbe tenerci per tutta la sera, cosa è cambiato con il metoo». La replica di Parrella è inevitabile: «Ah ne parla con Augias?». Sorride: «Auguri».
«Ah, lei dice..fra uomini facciamo male a parlarne. Promesso, ne riparleremo anche con lei»: prova a chiudere il conduttore, ma è poi Augias a tornare sul tema: «E allora due personaggi di cultura che diritto hanno di parlare degli operai del Sulcis?», si chiede quindi Augias. «Io non sono una donna, sono un uomo, ma la condizione femminile mi interessa moltissimo perché riguarda tutti noi».
Il video diventa virale grazie al rilancio di Michela Murgia su Twitter: «Il “#mansplaining (o #minchiarimento) è quella cosa per cui un uomo spiega qualcosa di cui non sa niente a una donna che invece la sa benissimo. Quando succede, la reazione più ovvia è ridergli in faccia, proprio come fa @ValeriaParrell2», scrive Murgia.
July 3, 2020
Sotto il tweet di Murgia (ma la clip è diventata virale anche altrove) parte il dibattito che divide il pubblico tra uomini che temono di dover ormai solo “stare zitti” e donne con diverse sfumature di sostegno alla risata di Parrella. Nel mezzo chi arriva ad accusare Parrella di maleducazione e chi la difende a spada tratta e propone magliette a suo nome.
E qualcuno che avanza un tema più di fondo: «Invece di parlare di #metoo con Augias, che per carità, è Augias, ma fino a prova contraria è maschio, #PremioStrega, riflettiamo su come mai su sei candidati finalisti ci fosse una sola donna. Un sesto. 16%. E non cominciamo col merito perché è un’argomentazione assurda».
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