Coronavirus, paura per i nuovi focolai. Da Vicenza a Mondragone, la mappa dei cluster attivi che potrebbero allargare il contagio
I focolai che si sono riaccesi negli ultimi giorni in alcune regioni italiane fanno riemergere forte la paura del contagio. Il terrore che in quei centri con decine di casi positivi il Coronavirus possa tornare a infettare la popolazione a macchia d’olio. Per il terzo giorno consecutivo – secondo i dati diffusi dal ministero della Salute – il numero dei nuovi contagiati dal Covid in Italia è sopra quota 200, dunque la curva epidemiologica è in lieve ripresa. La regione più colpita rimane la Lombardia dove le persone ancora positive sono quasi 10mila.
Ma in tutto il Paese, da Nord a Sud, la diffusione del contagio ha innescato nuovi focolai. Nel Lazio c’è stata una vera impennata di casi e sono attivi focolai importanti in Veneto e in Toscana, tanto da spingere i governatori a emanare nuove ordinanze anticontagio. Luca Zaia, per esempio, è corso sui subito ai ripari: «Da lunedì inasprirò le regole», ha detto il presidente del Veneto. La Regione ha visto un incremento nei casi giornalieri dopo che un nuovo focolaio è esploso nel Vicentino. Intanto, Enrico Rossi ha già firmato una nuova ordinanza.
Veneto
Ad aver fatto esplodere il focolaio veneto è stato il comportamento – definito «irresponsabile» da Zaia – di un imprenditore di un’azienda di Pojana Maggiore che di ritorno da un viaggio in Serbia, pur con febbre a 38, ha deciso di organizzare cene, feste di compleanno e di partecipare perfino a un funerale. L’uomo ha rifiutato per più giorni di farsi ricoverare. Ora è in terapia intensiva. Per fermare il diffondersi del contagio il Veneto ha messo in quarantena 52 persone nel Vicentino e altre 37 nel Veronese. Ad oggi i positivi legati all’imprenditore sono cinque.
Toscana
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha firmato la nuova ordinanza, intitolata “Ulteriori misure di contenimento del contagio in ambito familiare e abitativo”, decisa dopo i tre cluster in ambito familiare registrati nelle ultime due settimane, di cui due in provincia di Arezzo, a Cortona (5 persone) e Pian di Scò (4 casi), uno nel Fiorentino, a Impruneta (9).
Per scongiurare il moltiplicarsi di questi focolai domestici e gestire al meglio i casi di contagio intrafamiliare, considerato che in questi casi l’isolamento dei positivi è determinante, l’ordinanza dà ai sindaci mandato di adottare provvedimenti per trasferire le persone che risultino positive negli alberghi sanitari, fino ad oggi era possibile solo su base volontaria, eliminando così una delle principali cause di trasmissione del virus.
Emilia-Romagna
Sono 117 i casi di positività collegati a un magazzino bolognese dell’azienda di consegne Bartolini. Di questi, 78 sono i dipendenti trovati positivi al Covid-19, mentre 39 sono familiari o conoscenti. Altre 27 persone si trovano invece in via precauzionale in isolamento domiciliare dopo essere risultate negative.
Campania
Sono attualmente 79 le persone positive nel focolaio di Mondragone. Di questi 43 si trovano nel quartiere dei palazzi ex Cirio del paese Casertano. Altre 27 persone – lavoratori dell’azienda agricola di Falciano del Massico – sono risultate positive.
Lazio
Due fratelli di 14 e di 5 anni sono risultati positivi al tampone dopo una cena nel quartiere Casilino. Tutti i 30 bambini presenti al ristorante sono però risultati negativi. La Regione ha chiuso il centro estivo frequentato dal minore di 5 anni. Il caso “zero”, ha chiarito l’assessore alla Sanità, potrebbe essere una famiglia di Zagarola – entrambi i coniugi sono positivi – di cui i bambini erano stati ospiti.
Trentino
Anche in Trentino la regione ha individuato un focolaio. Si tratta del comune di Predazzo dove i contagi sono attualmente 8. Il caso zero sarebbe un cittadino kosovaro che – di rientro dal suo Paese d’origine – non avrebbe rispettato le norme di autoisolamento.
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