Usa, la protesta di decine di attivisti neri armati contro un monumento simbolo del razzismo: «E ora dove sono i suprematisti?» – Il video
Anche l’ultima bandiera confederata degli Stati Uniti verrà ammainata. Lo Stato del Missisipi ha scelto di eliminare il simbolo usato dagli Stati del Sud durante la guerra civile americana, combattuta tra il 1861 e il 1865. Da tempo questa bandiera viene considerata un simbolo razzista, visto che una delle cause difese dagli Stati del Sud era la schiavitù degli afroamericani. Oltre alle bandiere, l’eredità della guerra civile è ancora forte negli Stati Uniti ed è per questo che durante l’Independence Day un gruppo di attivisti neri ha scelto di marciare armato nel parco di Stone Mountain ad Atlanta, in Georgia.
La richiesta di questi manifestanti si inserisce sull’onda di proteste nate con la morte di George Floyd che ha dato l’impulso per la nascita del movimento Black Lives Matter. Gli attivisti volevano la rimozione del bassorilievo che si trova nel parco e che rappresenta alcuni dei protagonisti dell’alleanza degli Stati Confederati: Stonewall Jackson, Robert E. Lee e Jefferson Davis. Un bassorilievo gigantesco, che copre una buona porzione di un’intera parete montuosa. Nel video, che potete trovare in testa all’articolo, si vedono gli attivisti che sfidano con un megafono i suprematisti bianchi, chiedendo loro dove sono finiti. Le immagini di questa manifestazione stanno circolando molto sui social network.
July 4, 2020
Su cosa fare con questo bassorilievo si è interrogato anche il quotidiano The Guardian che ha citato diverse opzioni: dall’interruzione di tutte le operazioni di manutenzione fino alla costruzione di un nuovo parco, passando per un ripensamento dell’identità del luogo.
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