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Coronavirus, Salvini difende Fontana: «Vittima di un massacro mediatico senza precedenti»

06 Luglio 2020 - 15:15 Redazione
La gestione dell'epidemia di Coronavirus in Lombardia ha messo in difficoltà il presidente della regione, i cui consensi sono scesi drammaticamente. Ma per il leader del Carroccio la colpa sarebbe dei media

Il leader della Lega è tornato a difendere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, da mesi al centro di polemiche mediatiche e politiche per la gestione dell’epidemia da Coronavirus. La Lombardia infatti, oltre a essere la regione più duramente colpita dal virus (per numero totale di contagi e decessi) è al centro di diverse inchieste, per fare luce su alcune questioni: dall’alto numero di decessi nelle Rsa (residenze sanitarie assistenziali) alla mancata zona rossa nei comuni lombardi di Alzano e Nembro, su cui indagano i pm di Bergamo.

Salvini ostenta ottimismo: «Il tempo sarà galantuomo»

Tutti fattori che hanno contribuito a far scendere i consensi di Fontana, come una giornalista fa notare al leader leghista durante la conferenza stampa che si è tenuta al termine di un incontro con gli autotrasportatori della Fai-Conftrasporto. Per Salvini però, la colpa sarebbe principalmente dei media. Per il leader del carroccio infatti, Fontana «è stato vittima di un massacro mediatico senza precedenti».

«Non vediamo l’ora di rimettere la Lombardia al posto che le compete», aggiunge Salvini che si dice ottimista. «Sono sicuro che il tempo sarà galantuomo». Il leader della Lega successivamente ha anche sottolineato come, tra i quattro governatori più apprezzati in Italia, i primi tre sarebbero legisti (Luca Zaia, Massimiliano Fedriga e Donatella Tesei).

Per quanto riguarda invece i rapporti con il governo, Salvini ha detto di essere ancora in attesa di un invito da parte del premier. «Conte è dieci giorni che dice che ci invita e si è dimenticato di farlo – ha dichiarato -. Non ho fretta, evidentemente gli è rimasta sullo stomaco qualche tartina in villa, visto che è da dieci giorni che aspettiamo un segnale di fumo e non arriva».

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