«Guarda che sono risultato positivo, vai subito a fare un tampone», così il manager Fraron avvertì un collaboratore
«Mi ha chiamato lui stesso la mattina del 29 giugno: guarda che sono risultato positivo, vai subito a fare un tampone». Così un collaboratore di Lino Fraron, il manager della Laserjet risultato positivo al Coronavirus a Vicenza e accusato di aver girato per giorni pur sapendo di essere malato, racconta al Corriere della Sera: «Mi ha detto anche che a contagiarlo – prosegue – era stato quel signore che avevamo visto tutti e due in Serbia durante la trasferta. In quel viaggio di lavoro io e lui siamo stati insieme dal 18 al 22 giugno, senza perderci mai di vista se non per dormire. Siamo stati in azienda, abbiamo incontrato persone, visto materiali. Siamo rientrati che stava benissimo. Il 23 doveva ripartire per un altro viaggio, in Bosnia, dove per entrare nel Paese ci vuole il tampone e lui l’ha fatto. Negativo».
Il trentacinquenne, dipendente dell’azienda in cui lavora Fraron e suo collaboratore, si schiera a favore del dirigente, dunque. E difende anche se stesso: «Su questa storia ho sentito di tutto e di più. Di me hanno detto che sono stato al bar con i sintomi del virus. Ma non scherziamo! Io sono tornato da quel viaggio di lavoro il 22 e fra il 22 e il 29 non ho avuto niente. I sintomi da Covid sono arrivati dopo che lui mi ha chiamato per dirmi che era positivo. A quel punto ho chiamato alla Asl e mi sono chiuso in casa. E comunque: ho segnalato tutte le persone che ho incontrato e non ce n’è una che sia positiva, fidanzata compresa».
L’impiegato ha spiegato al Corriere di aver conosciuto il manager, ora ricoverato e intubato in gravi condizioni, il giorno prima della partenza per la Serbia. «Purtroppo ha sbagliato a non farsi ricoverare subito – ha detto -, ha perso tempo prezioso per le cure ed è peggiorato. L’ho sentito l’ultima volta martedì 30. Mi ha mandato una foto della sua faccia con la mascherina per l’ossigeno. Poi più niente». Al momento, Fraron è in terapia intensiva, intubato.
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