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Eurogruppo, il nuovo presidente (a sorpresa) è Paschal Donohoe, il ministro delle finanze irlandese

09 Luglio 2020 - 23:18 Valerio Berra
Il nuovo presidente ha battuto Nadia Calvino, ministra delle Finanze spagnola appoggiata anche dall'Italia

Non sarà Nadia Calvino, la ministra dell’Economia spagnola, a guidare l’Eurogruppo. A vincere le elezioni è stato il ministro delle finanze irlandese, Paschal Donohoe. Calvino era la favorita e aveva ricevuto l’appoggio di Francia, Germania, Italia, Spagna e Portogallo. I governi dei Paesi del Nord Europa sono riusciti però a raccogliere attorno a Donohoe abbastanza voti da vincere le elezioni. Il suo mandato ora sarà di due anni e mezzo, un periodo cruciale per capire come l’Unione europea uscirà dalla crisi economica post Coronavirus.

Il ministro delle finanze irlandese arriva dal Partito popolare europeo (Ppe), il gruppo politico più ampio del Parlamento europeo che raccoglie le forze conservatrici della destra moderata. Un cambio di passo abbastanza netto, visto che l’attuale presidente dell’Eurogruppo è il portoghese Mario Centeno, di orientamento socialista.

Ecco le prime parole di Donohoe dopo l’elezione: «Lavorerò strettamente con tutti i membri dell’Eurogruppo, le sfide sono grandi ma sono fiducioso che tutti insieme le supereremo. Con determinazione assicureremo una ripresa giusta ed inclusiva».

Il commissario Gentiloni: «Hai quello che serve per forgiare consenso»

Il nuovo presidente ha ricevuto i complimenti da Paolo Gentiloni, commissario europeo all’economia: «Assumi l’incarico in un momento di sfide senza precedenti, ma so che hai quello che serve per forgiare un forte consenso e descrivere una strada ambiziosa. Non è solo questione di gestire l’attuale crisi, ma di rendere la zona euro più forte, resiliente, giusta e sostenibile».

A rischio la Web Tax?

L’elezioni di Donohoe potrebbe aprire nuovi scenari per la Web Tax europea, la tassa che l’Unione Europea vorrebbe applicare ai colossi di internet che fatturano miliardi sul suolo europeo senza pagare tasse (o pagandone molto poche). Da questo punto di vista l’Irlanda ha sempre garantito condizioni vantaggiose per i giganti del settore, tanto che Apple, Facebook e Google hanno tutti la sede a Dublino.

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