Coronavirus, Conte annuncia la proroga dello stato di emergenza fino a fine anno. Poi raffredda: «Decide il parlamento»
«Ragionevolmente ci sono le condizioni per proseguire lo stato di emergenza per il Coronavirus dopo il 31 luglio». Sono queste le parole del premier Giuseppe Conte che anticipa, di fatto, una decisione che sarebbe già sul tavolo dell’esecutivo: prorogare lo stato di emergenza fino alla fine dell’anno. E si proseguirà anche sulla strada dello smart working per dipendenti pubblici e privati.
«Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus.Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione», spiega Conte. Una decisione figlia delle ricostruzioni e dei suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico, e anche nell’ottica della probabilità (non auspicata) di una seconda ondata dell’epidemia in autunno.
La decisione permetterebbe a palazzo Chigi di utilizzare ancora gli ormai celebri dpcm – decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – che sono strumenti legislativi rapidi che non devono attendere il passaggio dal Parlamento. Resterà centrale il ruolo della Protezione Civile, in particolare nell’ottica della riapertura delle scuole.
In serata è arrivato un ridimensionamento dell’annuncio: fonti di Palazzo Chigi spiegano che in merito alla proroga dello stato di emergenza, lo stesso Presidente Conte ha affermato che si tratta di una decisione che non è ancora stata presa. Se si procedesse in questa direzione, l’intenzione del Presidente Conte sarebbe comunque quella di passare per il Parlamento.
Lo stop del centrodestra
Netto invece è il no del centrodestra. «Gli italiani – dice il segretario della Lega Matteo Salvini – meritano fiducia e rispetto. Con tutte le attenzioni possibili, la libertà non si cancella per decreto». Gli fa eco Giorgia Meloni: «Non mi pare che ci siano i presupposti per prorogare fino alla fine dell’anno lo stato emergenza – sottolinea la leader di FdI -, che è uno strumento del quale il governo dispone per fare un po’ quello che vuole, accelerando dei passaggi che altrimenti avrebbero bisogno di maggiori contrappesi».
«I dati in nostro possesso, che poi sono dati ufficiali, non ci sono misteri, non sembrerebbero giustificare la prosecuzione dello stato d’emergenza», ha commentato a caldo il deputato di FdI Fabio Rampelli, raggiunto da Open. «Prudenza, attenzione, rispetto delle regole e dei protocolli sì, – ha proseguito – ma stato d’emergenza anche no. È una opinione personale quella che esprimo. C’è qualche dubbio sul fatto che ci siano condizioni tali da rendere indispensabile il prolungamento dello stato d’emergenza».
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