Autostrade invia al governo la nuova proposta. L’indiscrezione sul piano dei Benetton per evitare la revoca
È finito in tarda mattinata il consiglio di amministrazione di Autostrade per l’Italia: secondo quanto riporta l’Ansa, ha approvato una nuova proposta con l’intento di arrivare a una positiva definizione della procedura di contestazione in corso sul nodo delle concessioni autostradali. La proposta è in corso di invio alle istituzioni governative competenti.
Scade infatti oggi, 11 luglio, i tre giorni imposti dal governo italiano ad Atlantia per una nuova proposta sulla futura gestione delle concessioni autostradali sulla rete italiana. L’ultimatum era stato deciso dall’esecutivo durante il vertice con Autostrade per l’Italia (Aspi), la società gestita da Atlantia – proprietà dei Benetton – per l’88%. La procedura di revoca era stata avviata dopo il crollo del ponte Morandi, il 16 agosto del 2018, dal Conte I e finora tutte le proposte per mantenere la gestione erano state considerate «non vantaggiose per lo Stato». Ora Reuters ha rivelato alcuni dei passaggi presenti nella nuova formula.
I Benetton pronti a cedere la maggioranza
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa britannica, il gruppo sarebbe pronto a ridurre il suo impegno azionistico in Autostrade (il Movimento 5 Stelle vorrebbe il disimpegno totale dopo il crollo del Ponte Morandi, ma non è più nelle condizioni prime dell’accordo). Stando alle indiscrezione di Reuters, si parlerebbe di una quota sotto il 50%, forse addirittura al 30%, che lascerebbe ampio spazio all’intervento statale.
L’altro punto affrontato nel piano – stando a Reuters ma anche alle necessità d’intesa rimaste irrisolte- è quello degli investimenti e della quadra tra finanziamenti, tariffe e penali. L’equilibrio economico proposta a marzo dai Benetton – un piano da 2,9 miliardi – era stato respinto. L’esecutivo aveva chiesto l’adeguamento delle tariffe e dei pedaggi a quanto stabilito dall’Autorità per i Trasporti (con una conseguente riduzione dei pedaggi del 5-10%) e un risarcimento danni di almeno 2 miliardi di euro.
La scadenza
La proposta dovrà essere consegnata entro oggi, così che il consiglio dei ministri potrà valutarla – probabilmente – già martedì 14 luglio. «A questo punto o arriva in extremis una proposta a cui il governo non potrà dire di no perché particolarmente vantaggiosa per la parte pubblica oppure si chiama il procedimento di revoca», aveva detto Giuseppe Conte a Venezia. «Significa che alla fine la procedura terminerà con la revoca».
La holding dei Benetton punta ora a superare le norme del Milleproroghe, nel quale si apre all’ipotesi di revoca. Ma, nonostante le parole di Conte e le posizioni del M5s, sa che la partita è ancora aperta. Un’alternativa al disimpegno non è più un tabù, vista anche la recente questione dell’affidamento della gestione del nuovo ponte di Genova ad Aspi.
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