Il Coronavirus ha perso potenza? Franco Locatelli è netto: «Chi pensa che si stia estinguendo è un superficiale»
«Non possiamo essere così superficiali da dire che siamo nella fase che porta all’estinzione dell’epidemia». Questa volta l’invito alla prudenza è di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico che in un’intervista a La Repubblica fa il punto sull’andamento dell’epidemia di Coronavirus in Italia. A partire dalla domanda diventata vero tormentone dell’estate: ma il virus si sta indebolendo?
Per Locatelli il virus non ha perso forza
In passato, ai microfoni di Sky Tg 24, Locatelli aveva dichiarato che la carica virale del Covid era diminuita anche grazie alle mascherine. Una posizione in linea anche con quella del primario del San Raffaele Alberto Zangrillo, che da settimane ribadisce quanto il virus sia «clinicamente morto». A distanza di tempo, però, Locatelli raddrizza il tiro: «È esattamente lo stesso, ha la stessa patogenicità. Però è normale aver casi meno gravi nelle fasi discendenti della curva epidemica».
Essenziale sfruttare l’estate per preparsi all’autunno
Questo non vuol dire che siamo fuori dal pericolo, ribadisce Locatelli. Come si evince dalla curva dei contagi «che è in flessione ma non tende a zero», visto che i casi quotidiani sono tra 100 e 200. «Non ne siamo fuori – continua lo scienziato -. Lo dimostrano i numeri che vediamo ogni giorno, lo dimostrano i cluster che si sono verificati in varie aree, da Mondragone a Palmi, dal Veneto a Bologna […] Va sfruttato al meglio questo periodo per ridurre sempre più la circolazione del virus, perché arriveranno mesi tardo-autunnali e invernali con condizioni climatiche che favoriscono la circolazione dei virus respiratori».
«Utile prorogare lo stato di emergenza»
Non sorprende, vista la sua lettura della situazione epidemica in Italia, che Locatelli veda di buon occhio alcune delle misure restrittive che saranno prorogate dal governo, dal blocco dei voli da e per 13 paesi esteri dove i contagi giornalieri sono ancora numerosi, alla proroga dello stato di emergenza.
«Io credo che mantenere lo stato di emergenza ci permetta una maggior capacità di essere reattivi, di mettere in atto tutte le misure che servono a gestire adeguatamente la situazione pandemica – ragiona Locatelli – dalla quale non siamo usciti, sopratutto nel caso ci fosse una crescita del numero di casi […] Se poi tra tre mesi davvero non avremo più malati e il virus si sarà estinto, cosa di cui dubito molto, si è sempre in tempo a cambiare».
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