Il Papa prende posizione sulla trasformazione di Santa Sofia in moschea: «Sono molto, molto addolorato»
«Addolorato per Santa Sofia». Sono queste le parole con cui Papa Francesco interviene per la prima volta nel dibattito sulla trasformazione in moschea voluta dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Durante l’Angelus in piazza S. Pietro, ha detto: «Il pensiero va a Istanbul, penso a Santa Sofia. Sono molto, molto addolorato».
Quella di Papa Francesco è stata la prima posizione ufficiale del Vaticano. Nei giorni scorsi altre voci del mondo cristiano avevano condannato il gesto di Erdoğan, come il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo: «È una scelta che spingerà milioni di cristiani in tutto il mondo contro l’Islam. Per la sua sacralità, Santa Sofia è un centro di vita in cui si abbracciano Oriente e Occidente».
La prima preghiera nella nuova moschea
Prima chiesa, poi moschea, poi museo e ora ancora moschea. La Basilica di Santa Sofia di Istanbul ha attraversato fasi diverse a partire da quel 562 d.C. in cui è stata fondata. Una serie di passaggi testimoniati anche dai sui nomi. In turco si chiama Ayasofya-yı Kebir Cami-i Şerifi, in greco Αγία Σοφία. La decisione di trasformarla in una moschea ha sollevato diverse critiche da molte voci del mondo, crisitiano e non. Oggi arriva anche la presa di posizione del Vaticano.
Nel corso dell’ultimo secolo la storia di Santa Sofia è stata segnata da due presidenti della Turchia. Il primo è Mustafa Kemal Atatürk, l’uomo che guidò la nascita della Turchia moderna dopo la caduta dell’Impero Ottomano. Fu lui nel 1935 a trasformare Santa Sofia da moschea a museo. Una decisione ribaltata da Erdogan che nel marzo del 2018 in una visita ufficiale ha deciso di recitare i primi versetti del Corano all’interno della struttura. È qui che è cominciato un percorso che verrà ultimato il 24 luglio, quando a Santa Sofia verrà recitata la prima preghiera ufficiale.
Il presidio della Lega sotto il consolato turco
Intanto la Lega ha annunciato che domani, lunedì 13 luglio, alle ore 17 organizzerà un presidio di protesta sotto il consolato della Turchia a Milano. Secondo fonti ufficiali del partito alla manifestazione sarà presente anche Matteo Salvini.
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