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Conte tuona contro Autostrade, Renzi frena: «Il populismo urla slogan. Si dica la verità, anche se si perdono punti nei sondaggi»

Secondo l'ex premier non ci sono «alternative serie e credibili» all'ingresso dello Stato nel capitale di Atlantia

Non sarà semplice e indolore la trattativa nel Consiglio dei ministri di domani, 14 luglio, per la possibile revoca della concessione ad Autostrade. Dopo la durissima intervista del premier Giuseppe Conte a Il Fatto quotidiano, nella quale attacca frontalmente il gruppo Benetton e svela in sostanza l’intenzione di procedere per la revoca, arriva sui social la frenata del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che non risparmia qualche bacchettata anche al modo in cui il premier ha tuonato contro Aspi.

«Il populismo urla slogan – dice Renzi su Facebook – la politica propone soluzioni». E secondo l’ex premier non ci sono strade «alternative serie e credibili» all’ingesso dello Stato nella proprietà di Atlantia, oggi controllata dal gruppo Benetton. Chiedere la revoca della concessione, come fanno «i populisti da due anni» dice Renzi, farebbe solo «un regalo ai privati, ai Benetton, ai soci».

Si aprirebbe così un «contenzioso miliardario che crea incertezza, blocco cantieri, licenziamenti». Evitare tutto questo però porta a perdere «punti nei sondaggi – aggiunge l’ex premier – ma si salvano le nuove generazioni da miliardi di debiti».

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