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Coronavirus, un vaccino OGM per modificarci geneticamente? Le stranissime teorie di Cunial e Byoblu

17 Luglio 2020 - 14:47 Juanne Pili
Qualcuno vuole iniettarci vaccini geneticamente modificati senza controlli?

La deputata Sara Cunial ha aggiornato la rete sulle sue suggestive tesi, presentate in un’interrogazione parlamentare. Bill Gates e il vaccino di Moderna, sarebbero parte di un complotto volto a usare la pandemia del nuovo Coronavirus, per «riprogrammare» il nostro sistema immunitario. Non è chiaro cosa significhi esattamente, ma dalle sue affermazioni sembrerebbe qualcosa di molto pericoloso. Anche Byoblu, intervistando l’ex deputato Ivan Catalano e Antonietta Gatti (personaggio apprezzato negli ambienti “free-vax”), riporta in un servizio la «minaccia dei vaccini OGM». Il riferimento? Il Parlamento dell’Unione europea avrebbe «approvato una proposta di regolamento sui vaccini geneticamente modificati che supera tutta la normativa sugli OGM a tutela della salute e dell’ambiente».

Se vi eravate persi la prima parte delle teorie di Cunial, trovate un nostro articolo precedente in merito. La narrazione è in linea con quella di Catalano e Gatti. Cunial si era già scagliata alla Camera contro Moderna, la quale sarebbe rea di usare un frammento di mRNA classificato con la sequenza numerica «1273». Però non c’è nessuna riprogrammazione.
Come spiegavamo nell’articolo dedicato alla corsa al vaccino, si tratta di RNA messaggero (mRNA), contenente le informazioni per produrre la glicoproteina Spike (S), permettendo al Sistema immunitario di averne memoria.

Ma nell’ultima interrogazione parlamentare del 23 giugno – che Cunial rende nota recentemente nel suo account Facebook – si aggiungono dettagli inediti. Sembrerebbe infatti, che qualcuno voglia usare il kit della forbice molecolare CRISPR-Cas9 per vaccinarci. L’impressione è che Cunial mescoli assieme temi diversi, che non necessariamente possono collegarsi tra loro, costruendo una narrazione piuttosto confusa. Similmente Byoblu utilizza il termine OGM, generando la suggestiva visione dei «vaccini pericolosi imposti dall’alto».

Vaccini OGM, Crispr e vettori virali

Nel suo intervento, Cunial unisce alle tesi contro gli OGM quelle sui pericoli del CRISPR. Occorre però sottolineare che non sono proprio la stessa cosa. Del resto la sigla che definisce gli «Organismi geneticamente modificati» ha poco di scientifico e molto di politico. Tutt’oggi in Italia, come nel resto dell’Unione europea, consumiamo prodotti – perfettamente legali – che hanno subito modifiche genetiche, ma con metodi che non sono ritenuti OGM per pura convenzione.

Una narrazione analoga, volta a usare il termine OGM per suggerire presunti pericoli, si ripete nel servizio di Byoblu, trattando una proposta che sarebbe stata approvata dal Parlamento europeo, che riguarda la sperimentazione di quei vaccini che utilizzando vettori virali, quindi virus appositamente resi innocui e incapaci di infettare, trasportando molecole di mRNA in grado di produrre l’antigene, così da preparare il nostro sistema immunitario. Torneremo a breve su questo argomento.

Vista l’emergenza sanitaria, nella proposta presentata a gennaio, si prevede che possano essere avviate le sperimentazioni su questo genere di vaccini, senza le normali limitazioni previste per gli OGM, che ricordiamo non essere supportate da istanze scientifiche, bensì politiche ed economiche.

Anche ipotizzando, come suggerito nel servizio di Byoblu, che la natura di questi virus si ribelli, nonostante i limiti biologici conosciuti, si tratterebbe comunque di sperimentazioni, dove si cerca proprio di verificarne efficacia e sicurezza.

Tu chiamali se vuoi «OGM»

È sufficiente usare il termine OGM per far scatenare l’ansia dei propri lettori di riferimento. Ma in natura abbiamo già visto numerosi fenomeni, che hanno dato luogo a specie nuove a partire dal rimescolamento di corredi genetici differenti, come nel caso emblematico del «mostro genetico chiamato frumento», ben spiegato su le Scienze da Dario Bressanini.

Così, tutto ciò che viene fatto attraverso alcune tecniche di ingegneria genetica potrebbe ricadere nella sigla OGM. Il CRISPR a cui si riferisce Cunial riguarda invece l’editing genetico, ovvero una forma molto più avanzata, che permette di agire con estrema precisione su porzioni di codice genetico, mediante un’apposita «forbice molecolare».

Cosa sono i vettori virali «OGM»

Per qualche ragione non molto chiara, Cunial passa dal crossover Ogm-CRISPR ai vettori virali, utilizzati in alcuni vaccini in fase avanzata di sperimentazione contro la Covid-19.

«Per consegnare i componenti CRISPR si possono usare dei vettori virali, come adenovirus, baculoviruses, lentivirus, e non virali, come nucleofection, elettroporazione (l’opzione più utilizzata perché può essere applicata in quasi tutti i tipi di cellule) e trasfezione con agenti liposomiali; CRISPR / Cas9 si può anche utilizzare per trattare malattie infettive come l’HIV: nel novembre 2018 He Jiankui in Cina ha modificato due embrioni umani producendo bambini protetti dalla malattia. L’esperimento, eticamente contestato, gli è costato tre anni di carcere e una multa di 3 milioni di yuan».

Effettivamente sono in sperimentazione diversi vaccini contro il SARS-CoV2 che usano proprio vettori virali, ma non trasportano una forbice molecolare, bensì l’informazione genetica per produrre gli antigeni, non sono in grado di infettare, dunque non possono nemmeno evolversi. Alcuni esempi sono quello della Johnson & Johnson, AstraZeneca e CanSino.

Moderna ha recentemente reso pubblico un report dettagliato sulla sperimentazione del suo vaccino. Ci sono diversi riscontri interessanti, ma nessun colpo di scena riguardo all’utilizzo di vettori virali o forbici molecolari di qualche tipo. Consigliamo in merito la lettura dell’analisi di Enrico Bucci su Il Foglio.

Opportunità e limiti del CRISPR-Cas9

Appurato che al momento nessuno sembra intenzionato a ingegnerizzarci col CRISPR contro il Coronavirus, vale la pena soffermarci sui legittimi timori riguardo a questa tecnica, a fronte delle tante opportunità che offre. Al contrario degli OGM infatti, pone concreti dilemmi etici sui quali i genetisti sono quasi tutti concordi, nessuno li nasconde sotto al tappeto.

«Nel 2016 Kevin Esvelt, pioniere del «gene drive» avvisava che l’esperimento poteva causare catastrofi di portata globale … Il 29 novembre 2018 l’Onu boccia la proposta di moratoria sull’utilizzo della tecnologia «gene drive», accogliendo le istanze di alcuni scienziati che si opposero alla moratoria, tra questi: il professore Dr. rer. nat. Ruth Müller, direttore del laboratorio Polo GGB di Terni, finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e dal Darpa per la realizzazione di zanzare geneticamente modificate e il già citato professore Andrea Crisanti, suggerendo che i progetti di «gene drive» vengano valutati caso per caso coinvolgendo le comunità locali, ma disattese dal progetto Target Malaria, come denunciato da Mariann Bassey-Orovwuje di Friends of the Earth Africa e dall’ETC Group nel caso del Burkina Faso».

L’editing genetico, cominciato con la scoperta del CRISPR-Cas9, rappresenta un balzo gigantesco rispetto alla meglio nota ingegneria genetica. Per altro tutto questo è successo grazie alla ricerca di base. Dei microbiologi volevano studiare come certi batteri riuscissero a difendersi dai virus, scoprendo la forbice molecolare Cas9. Sono state così aperte tante strade, ma si pongono anche diverse preoccupazioni, specialmente se si volesse applicare questa nuova tecnica sugli esseri umani.

Come avevamo visto in diversi articoli precedenti, si tratta di usare l’enzima Cas9 con una guida a RNA, che individua determinate porzioni del codice genetico, così è possibile tagliare determinate porzioni del genoma e innestarne altre. Il problema è che noi sappiamo ancora molto poco del nostro codice genetico. 

Nell’aprile 2015 compare su Nature un articolo di David Cyranoski e Sara Reardon, dove gli autori spiegavano perché non avevano pubblicato un paper sulla modifica di embrioni umani col CRISPR-Cas9, avvenuta in Cina, dandone comunque notizia. Constatando sostanzialmente che tale tecnica è piuttosto pericolosa.

Non conosciamo abbastanza il genoma e la connessione tra geni diversi o medesime sequenze di codice genetico in diversi geni. Facciamo un esempio: la forbice molecolare viene “programmata” per riconoscere una particolare porzione da sostituire, ma questa potrebbe ripetersi identica anche in altre parti del genoma. Così nel tentativo di immunizzare un futuro bambino al virus HIV, potremmo contemporaneamente determinare altri problemi, che si tradurrebbero in gravi patologie.

Per questo attualmente nessun Paese – nemmeno la Cina – autorizzerebbe l’editing genetico sugli esseri umani. Difficilmente si permetterebbe a un vaccino di superare la fase preclinica, se fosse concepito in questo modo. Come avevamo visto trattando il caso del progetto LightUp, i ricercatori devono sempre superare il vaglio delle commissioni etiche, anche se sperimentano sugli animali, ma questo ovviamente non significa che la Sperimentazione animale è vietata.

Vi sono non di meno, altri campi in cui si potrebbe utilizzare la forbice molecolare. Non solo per impedire alle zanzare portatrici del plasmodio di riprodursi, ottenendo traguardi «terribili», come salvare milioni di vite umane debellando la Malaria; si potrebbero anche creare bio-combustibili mediante batteri appositamente editati; oppure potremmo generare da campioni del nostro corpo, dei tessuti su cui sperimentare farmaci appositi per noi. Sono solo alcune delle «catastrofi di portata globale» possibili in futuro, grazie a questa nuova tecnica.

Come funziona l’mRNA e perché è sicuro

Dopo questa suggestiva introduzione, in cui Cunial ha ammantato i vaccini contro la Covid-19 delle comuni paure contro OGM e editing genetico, la stoccata finale riguarda il presunto pericolo che l’utilizzo di mRNA possa potenziare altri virus già presenti. Somiglia vagamente al concetto distorto di «interferenza virale», usato dai NoVax per sostenere che le vaccinazioni favorirebbero l’infezione di altri patogeni. In realtà, come avevamo già visto, questo termine indica la possibilità che un virus infettando le cellule, inibisca l’azione di altri.

«Benché il vaccino allo studio contro il Covid-19 di Moderna faccia uso del “gene”, non è detto che il mRNA-1273, all’interno della cellula bersaglio, non si integri in qualche altro virus presente e formi un nuovo virus contagioso o cancerogeno. Attualmente non si è ancora conclusa la sperimentazione di tale vaccino – Cunial conclude poi parlando di – sconosciute implicazioni di alterazione genetica su chi lo riceverà».

Il vaccino di Moderna non riguarda l’editing genetico sulle persone, ma appunto la produzione dell’antigene attraverso un frammento di mRNA, rendendo così il Sistema immunitario in grado di riconoscerlo in tempo. Non ci risultano dal report di Moderna eventi avversi di questo genere. «No serious adverse events were noted», riportano gli autori, sui primi risultati riguardanti un campione di 45 volontari.

Ma in fondo Cunial in un certo senso ha ragione: sono davvero sconosciute delle «implicazioni di alterazione genetica». Nessun esperto ha sentito il dovere di precisare che l’mRNA «non si integri in qualche altro virus presente»; perché qualsiasi studente al primo anno di biologia sa benissimo che l’mRNA non può integrarsi nel genoma di un altro virus, viene infatti degradato da alcuni enzimi dopo la produzione delle proteine corrispondenti nei ribosomi.

Questa molecola contenente per esempio le informazioni riguardanti la produzione di un tipo di proteina, viene generata mediante la trascrizione dell’informazione genetica attraverso l’enzima RNA polimerasi, lo stesso preso in considerazione in alcune terapie farmacologiche contro il Covid-19, impedendo al SARS-CoV2 di legarsi a esso per moltiplicarsi.

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