Boccia frena gli «ottimisti a prescindere» sul Coronavirus: «Non è mai scomparso». Nuova ondata? «Siamo pronti, eviteremo il lockdown»
Se i dati sulla diffusione del Coronavirus nel mondo sono pessimi, in Italia cominciano a rievocare la paura dei mesi scorsi. Per la prima volta dalla fine del lockdown duro, il 4 maggio, l’indice Rt su scala nazionale supera la soglia considerata di sicurezza e arriva a 1,01. «Il Covid c’è, non è mai scomparso».
A ribadirlo Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali del governo Conte. «Nonostante i tentativi di alcuni di fare gli ottimisti a prescindere – dichiara in un’intervista al Corriere -, il dato oggettivo è che il mondo ha vissuto la peggiore settimana dal- l’esplosione del Covid. E questo deve dare valore ai sacrifici che abbiamo fatto fino a oggi e che non vanno sprecati. L’Italia in questo momento è uno dei Paesi più sicuri».
Benché il ministro ritenga impossibile il raggiungimento del contagio zero fino a quando non ci sarà un vaccino, esclude l’opzione di un secondo lockdown per l’Italia. «No, non c’è e non ci sarà alcuna limitazione», afferma. Boccia, però, non esclude l’istituzione di nuove zone rosse a livello locale: «È un rischio che fa parte della vita accanto al Covid. Tutte le Regioni hanno gli strumenti per intervenire in tempo reale e dove serve interviene lo Stato».
«Anche se nessuno si avventura in previsioni, io penso che il lockdown totale sia stata la base su cui si è costruita una difesa che varrà anche per il futuro – conclude, sottolineando che il Paese è pronto per una ondata dell’epidemia in autunno -. Sì, sono sicuro che il lavoro fatto ci ha resi molto più forti. Ovviamente bisogna continuare a rafforzare gli investimenti pubblici in prevenzione territoriale».
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