Come funziona Costanza, l’app italiana (basata sui Beacon) per garantire il distanziamento in azienda
Il Bluetooth è una tecnologia comparsa per la prima volta nel 1994. All’inizio serviva per piccoli trasferimenti di dati, poi è stata riscoperta per collegare i nostri smartphone a casse, cuffie e smartband. E negli ultimi mesi è diventata cruciale per lo sviluppo delle app di tracciamento dei contagi da Coronavirus. Una startup italiana però si è spinta ancora oltre e l’ha utilizzata per creare un sistema in grado di far rispettare (e registrare) il distanziamento sul posto di lavoro.
Smart Beacon è una startup di Torino specializzati nei Beacon, dei piccoli dispositivi che emettono frequenze Bluetooth a bassa intensità e possono essere rilevati dai nostri smartphone. I Beacon vengono montati su bracialetti o badge utilizzati dai dipendenti di un’azienda. Appena due di questi dispositivi si avvicinano a meno della distanza di sicurezza, lo smartphone aziendale rileva il contatto e avvisa con una vibrazione e un segnale acustico i dipendenti.
Sullo smartphone, chiaramente, deve essere installata un’app apposita che sia in grado di leggere le frequenze dei Beacon. Il sistema è in grado così di tracciare (in forma anonima, come Immuni) i movimenti dei dipendenti e capire quali sono i luoghi dell’azienda più a rischio per la creazione di assembramenti. Se due dispositivi superano la distanza di sicurezza per più di dieci minuti l’evento viene infatti registrato dall’app. I rischi per la privacy? Se il sistema non è sufficientemente schermato potrebbero esserci. Al momento l’app è ancora in fase di test.
Il mercato dei Beacon
Secondo un report dell’istituto di ricerca Markets and Markets nel 2023 il mercato dei Beacon a livello globale dovrebbe raggiungere i 19,8 miliardi di dollari. In Italia si può già vedere qualche applicazione. La provincia di Bolzano ad esempio può già contare su una rete pubblica di Beacon aperta a qualsiasi azienda voglia provare a sfruttare questi dispositivi.
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