Malpensa, il distanziamento sociale non esiste: ecco il bus stracolmo che trasporta i passeggeri – Il video
Volo AZ1632 del 20 luglio. Si parte da Bari alle 20.30, si arriva a Milano-Malpensa alle 22.00. Non esiste più l’obbligo per le compagnie aeree di mantenere il distanziamento dei passeggeri a bordo, ma nella fase di imbarco, onde evitare assembramenti nello stretto corridoio dell’aereo, i viaggiatori vengono fatti imbarcare seguendo l’ordine delle file, partendo dalla parte posteriore fino alle prime.
Anche dopo l’atterraggio, per lasciare l’aeromobile, gli assistenti di volo si mostrano rigidi nel far rispettare l’ordine di sbarco. «Si sieda», «Deve aspettare il suo turno» sono le frasi ripetute costantemente dalle hostess e rivolte a chi cerca di sgattaiolare senza attendere che l’aereo si svuoti, questa volta partendo dalle file anteriori. Se non durante la crociera, dovendo riempire più posti possibili, almeno all’ingresso e all’uscita dall’aeromobile si cerca di osservare la distanza: la procedura, ovviamente, richiede anche un investimento di tempo da parte delle compagnie aeree.
La domanda, però, sorge spontanea una volta scesa la scaletta: che senso ha rispettare l’ordine di uscita, mantenendo le distanze, se l’autobus che collega la pista di atterraggio all’aerostazione viene riempito come se il Coronavirus fosse ormai un lontano ricordo. Il dubbio coinvolge molti passeggeri, in alcune aeree del bus addirittura costretti a restare attaccati o ad appoggiarsi agli stessi supporti. «Si può spostare più in là», chiede una signora, visibilmente preoccupata per anche per suo figlio, a un altro passeggero.
Non c’è spazio, però, per allontanarsi. «Dove devo andare? Siamo tutti appiccicati!». E i minuti necessari per raggiungere l’aerostazione assumono il sapore della beffa non solo per i passeggeri che cominciano a strofinarsi nervosamente le mani con il gel disinfettante, ma anche per le compagnie aeree che devono svolgere con più lentezza le procedure di imbarco e sbarco.
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