Una foto per ogni tappa fino al via libera sul Recovery Fund – La gallery
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17 luglio, primo giorno di vertice. Il premier olandese Mark Rutte non accenna a fare nessun passo indietro. Insiste con la richiesta di un’approvazione all’unanimità dei piani nazionali di riforma Al termine del primo giorno di vertice anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz mostra la sua contrarietà alla proposta sul Recovery Fund: 500 miliardi di aiuti a fondo perduto. Vienna in particolare non vuole che si crei «un’Unione dei debiti a lungo termine» Nel secondo giorno di vertice il presidente del Consiglio Charles Michel presenta una proposta con una riduzione dei sussidi da 500 a 450 miliardi. Mentre i trasferimenti a fondo perduto salgono da 250 a 300 miliardi L’Italia avanza una proposta per modificare il meccanismo che può fermare l’erogazione dei fondi. Conte propone una maggioranza qualificata e non all’unanimità I Paesi frugali mettono sul tavolo la loro offerta finale. Un piano da 350 miliardi in sovvenzioni e altri 350 miliardi di prestiti. A condizione che la questione della governance venga risolta Dopo la proposta dei Paesi frugali Conte attacca Mark Rutte: «Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o vi riguardi solo in parte. In realtà se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei» Il premier ungherese Viktor Orban nel terzo giorno di vertice sferra un’offensiva contro il premier olandese Mark Rutte: «Alcuni guidati dall’olandese vorrebbero creare un nuovo meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Se l’intesa non si fa è a causa del leader olandese. È lui che ha iniziato questa faccenda. L’olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri» Il terzo giorno di trattative è Angela Merkel a sostenere la necessità di un pacchetto corposo di sovvenzioni: «Concordare una parte sostanziale di sovvenzioni è la risposta di cui abbiamo bisogno per una situazione eccezionale» Nel quarto giorno a Bruxelles i leader si avvicinano a un accordo. All’Italia spettano 209 miliardi, di cui 82 in sussidi e 127 in prestiti La nuova proposta del presidente del Consiglio europeo Charles Michel trova un compromesso sulla riduzione delle sovvenzioni a 390 miliardi di euro e un aumento dei prestiti a 360. Mentre resta intatto a 750 miliardi di euro l’ammontare complessivo del piano
È stato un cammino tra luci e ombre quello intrapreso dai leader dei 27 Paesi membri per trovare la quadra sui fondi del Recovery Fund. Un braccio di ferro tra Paesi frugali e Paesi del sud in cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte non si sono certo sottratti allo scontro. Prima l’affondo di Rutte sulla necessità di un voto all’unanimità per le riforme dei Paesi membri, poi la risposta di Conte e l’accusa di populismo. A sorpresa era arrivato anche il premier ungherese Viktor Orbán a supportare le richieste di Francia, Germania, Spagna e Italia. Accusando Rutte di essere l’unico responsabile per il caos che si era venuto a creare. Dopo quattro interminabili giorni e nottate il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è riuscito a trovare il compromesso tra le richieste dei Paesi “frugali” e quelli del blocco composto dall’Italia.
L’ammontare del Next generation Ue rimane invariato a 750 miliardi di euro. Scendono però a 390 miliardi le sovvenzioni, ma crescono i prestiti. All’Italia spettano in totale 208,8 miliardi, di cui 81,4 miliardi di sussidi e 127,4 miliardi di prestiti. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte «ha fatto una battaglia enorme per il mantenimento dell ammontare globale del Recovery fund a 750 miliardi. Mentre gli altri stavano accettando la riduzione a 700 Conte in tutte le sue bilaterali ha incessantemente insistito su una cifra che aveva un forte valore di risposta ai cittadini italiani e europei», hanno fatto sapere fonti europee al termine di un vertice che è stato un banco di prova per il futuro e il presente dell’Ue.
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