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Conte in Senato: «Vertice di portata storica. Europa all’altezza della sua missione». Renzi attacca sul Mes: «Meno condizionalità del Recovery Fund»

22 Luglio 2020 - 12:24 Marco Assab
A Palazzo Madama l'informativa sugli esiti del Consiglio europeo

«Quello che nelle comunicazioni rese qui al Parlamento lo scorso 15 luglio consideravo un auspicio oggi è certezza. L’intesa raggiunta rappresenta senza dubbio un passaggio fondamentale, che ci spinge ad affermare senza enfasi che l’Europa è stata all’altezza della sua storia, della sua missione, del suo destino», così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte davanti l’aula del Senato nell’informativa sugli esiti del Consiglio europeo.

Cambio di prospettiva in Europa

«L’Ue sta affrontando una crisi che ha coinvolto Paesi e scosso la vita dei cittadini europei, – ha proseguito Conte – costringendo a riconsiderare in modo repentino prospettive e sviluppo. Nel corso di questi mesi l’Ue ha saputo rispondere con coraggio e visione fino ad approvare per la prima volta un ambizioso programma di bilancio. Si è radicato un mutamento di prospettiva».

Il presidente del Consiglio ha poi spiegato che «l’approvazione del poderoso piano di finanziamento è interamente orientato alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica. In favore di un’Ue più coesa, più sociale, più vicina ai cittadini, certamente più politica. È l’unico percorso possibile per preservare l’integrità del mercato unico e la stabilità stessa dell’unione monetaria».

Integro l’ammontare complessivo del piano

Conte ha osservato anche come «un intenso impegno politico e diplomatico, iniziato ben prima del vertice, ha consentito di vedere confermato il volume complessivo della proposta: 750 miliardi di euro, quindi la proposta è rimasta integra». A Bruxelles, ha continuato il premier, «è stata confermata una risposta ambiziosa, adeguata alla posta in gioco. E in questa prospettiva abbiamo lavorato non solo per preservare il nostro Paese ma anche le prerogative delle istituzioni Ue, da alcuni tentativi insidiosi» nei confronti della stessa Europa.

«Ci sono stati dei momenti in cui la rigidità delle differenti posizioni sembrava insuperabile. Ma anche in quei momenti continuava a maturare la consapevolezza di un profondo senso di responsabilità. Non potevamo fallire, accedere a un mediocre compromesso o rinviare la soluzione», ha spiegato.

Governance: Italia contro i veti incrociati

Conte ha poi reso conto all’aula di un altro punto importante discusso al vertice di Bruxelles, ovvero quello relativo alla governance: «Un risultato politicamente rilevante dell’intensa azione politica e diplomatica è che il meccanismo di governance preserva le prerogative della Commissione Ue», ha detto il presidente del Consiglio, spiegandone anche il meccanismo: «I piani saranno approvati dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata ma singoli esborsi saranno decisi dalla Commissione Ue».

Altro terreno di frizione con i Paesi frugali, soprattutto con l’Olanda di Rutte, è stato il cosiddetto “freno di emergenza”, cioè il potere di veto di un singolo Paese: «Anche il freno di emergenza avrà una durata massima di tre mesi e non potrà prevedere un diritto di veto», ha precisato il premier.

Il meccanismo dell’«unanimità avrebbe imprigionato lo strumento chiave della ripresa in veti incrociati tra Paesi membri. Su questo punto l’Italia ha tenuto la sua linea rossa». Nel corso dell’intervento Conte ha evidenziato come questo risultato appartenga a tutto il Paese, ringraziando il governo, la maggioranza e le opposizioni.

Già poste le basi del piano di riforme

Incassato l’ok del Consiglio europeo all’erogazione di ingenti risorse (all’Italia andranno quasi 209 miliardi di euro) si pone adesso il problema di come spenderle e soprattutto in che tempi elaborare un piano: «Dovremo impiegare in maniera efficiente le risorse – ha detto Conte -, la crisi da Covid-19 ha reso evidente alcune storiche criticità, questo governo si assume la responsabilità di predisporre e realizzare un piano con determinazione e lungimiranza».

«La credibilità dell’Italia in Ue passa anche dal saper dimostrare di cogliere questa opportunità storica, non farlo sarebbe un errore epocale di cui non potremmo accusare l’Unione europea. Siamo chiamati ad un forte e profondo impegno per fare in modo che il percorso riformatore abbia concreta attuazione. Del piano di riforme abbiamo già posto le basi», ha spiegato Conte.

Renzi: «Accordo è fregatura per i nazionalisti». E rilancia il Mes

Durante il suo intervento in aula, a seguito dell’informativa del presidente del Consiglio, il leader di Italia Viva Matteo Renzi non ha risparmiato il suo apprezzamento verso il premier: «L’Europa ha fatto bene a differenza del 2012 – ha detto -, ma lei e stato bravo e noi gliene diamo atto e se questa è la strada noi saremo al suo fianco e di chi sceglierà sempre l’Europa».

Non è mancato, tuttavia, un passaggio sul Mes, sulle condizionalità e i tempi di questo strumento: «La invitiamo a riflettere attentamente sulla questione del Mes: i 37 miliardi del Mes hanno una condizionalità inferiore ai prestiti del Recovery Fund, se non si ha il coraggio di dirlo si sta mentendo. I 37 miliardi del Mes arrivano in autunno».

Renzi, raccogliendo anche il consenso di Emma Bonino, intervenuta subito dopo, ha osservato come la sanità nel prossimo decennio avrà bisogno di molti investimenti: «Invito tutti, trovatemi un presidente di Regione o un candidato che dica no al Mes», ha detto rivolto all’aula.

Salvini: «Prestito un po’ strano»

Durante il suo intervento il leader della Lega ha affrontato molti temi, attaccando prima di tutto sull’accordo raggiunto a Bruxelles: «Se c’è qualcosa di buono per l’Italia siamo contenti, lo valuteremo nei prossimi mesi. Due obiezioni di metodo sul grande successo: questo è il primo caso in cui il prestito dopo quattro giorni viene concesso ma dicendo “amico mio i soldi del prestito li spendi come ti dico io”. È un prestito un po’ strano signor premier».

Salvini ha accusato il presidente del Consiglio e il governo di aver «massacrato agricoltori, allevatori e pescatori», visto che nella trattativa al Vertice Ue sono stati tagliati i fondi per la politica agricola comune: «Capisco che per i frequentatori di Capalbio parlare di agricoltura non sia elegante», ha detto, suscitando la reazione di Pd e M5s.

Poi l’invito a usare «questi soldi per tagliare le tasse». «Se lei la prossima settimana porta la proposta di taglio dell’Iva – ha detto Salvini rivolgendosi a Conte – ci saranno tutti i voti della Lega. A proposito ricordo a qualche viceministro che dire ai ristoratori di cambiare mestiere è un insulto, cambi mestiere qualche viceministro», ha attaccato, riferendosi alle polemiche suscitate dalle affermazioni della viceministra Castelli alcuni giorni fa.

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