Caso Cerciello, la vedova: «Tanta disinformazione ha infangato l’eroismo di Mario. I carabinieri sono persone straordinarie»
Erano passati solo 43 giorni dal loro matrimonio quando Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri di Roma, è stato ucciso con undici coltellate. Ora, a un anno dalla sua scomparsa (era il 26 luglio del 2019), la vedova Rosa Maria Esilio lo ricorda in un’intervista all’Adnkronos. «Il nostro era un amore viscerale – dice – e a Roma sognavamo di far nascere e crescere i nostri figli». Tra molte frasi in ricordo del marito, la signora Esilio ha espresso anche rammarico nei confronti dei media, ai quali aveva chiesto spesso silenzio per tutelare la memoria di suo marito.
«Gli organi di stampa si sono da sempre e fin da subito interessati ai vari aspetti legati all’omicidio di Mario e per questo li ringrazio – ha detto la donna – ma devo amaramente ammettere che ho dovuto assistere a tanta disinformazione riportata in notizie e commenti davvero offensivi e fuori luogo, che hanno cercato di travisare l’eroismo di un uomo per bene d’altri tempi, senza dare onore al suo sacrificio».
E in merito alla passione e alla dedizione che Cerciello Rega metteva nello svolgere la sua professione, la signora Esilio dice: «Mario era nato Carabiniere. Sapeva fare bene il suo lavoro, era preciso, acuto, attento ai dettagli e ai pericoli, responsabile per sé e per gli altri. Aveva sposato l’Arma dei Carabinieri ancor prima di me».
In occasione del compleanno del marito, la donna ha fatto affiggere a piazza Cavour, a Roma, un maxiposter con la sua foto sorridente in uniforme. Sull’arresto dei presunti colpevoli, la signora Esilio si limita a dire di credere nel lavoro della magistratura. E, infine, ringrazia tutta l’arma dei Carabinieri: «Gente straordinaria che rischia ogni giorno per fermare i criminali che avvelenano la società. La storia è ricca di biechi tentativi di stravolgere le cose tentando di screditare e infangare eroi che come il nostro Mario è caduto nell’adempimento del dovere per difendere il diritto, per tutelare tutti noi».
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