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Dior fa brillare la Puglia. La sfilata a Lecce diventa una spinta per il turismo

23 Luglio 2020 - 00:13 Giulia Marchina
La direttrice creativa, Maria Grazia Chiuri, ha voluto fortemente che la nuova collezione fosse presentata in Italia

«On peut souvent créer des révolutions sans les avoir cherches», ovvero: «Succede di realizzare rivoluzioni senza cercarle». La frase svetta in cima alla gigantesca installazione luminosa, come quelle delle feste patronali, in piazza Duomo a Lecce. Ecco la sfilata-evento per la presentazione dell’ultima collezione, la cruise collection, della casa di moda Dior. Dopo Montecarlo, New York, Parigi, Londra, Los Angeles, Marrakech, tocca alla città salentina.

Sono 45 le modelle apparse durante la sfilata. In sottofondo, la musica popolare – la pizzica salentina – suonata e cantata dall’Orchestra Popolare della Notte della Taranta all’interno della cassarmonica. Poi, i ballerini e Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, che ha chiuso lo show cantando in dialetto salentino e intonando Meraviglioso di Domenico Modugno.

Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior

«L’Italia – ha detto la direttrice creativa Maria Grazia Chiuri – è piena di posti meravigliosi. Fai fatica a scegliere. Io sono salentina da parte di padre, che è di Tricase e mia figlia è nata a Gagliano del Capo. Quasi come se il destino volesse che rimanessi legata a questa terra in cui vengo con continuità. Ci tenevo tantissimo a fare qui la sfilata».

Dior è andato a segno. È stato un grande spettacolo grazie anche alle dirette sulle piattaforme social che, dunque, non hanno lasciato nessuno escluso. Appena finito l’evento erano più di 240 mila gli utenti che hanno visto la sfilata. In quei 22 minuti di esibizione le immagini della Puglia sono arrivate davanti agli occhi di turisti e investitori. Un evento che gli stessi pugliesi hanno visto come occasione per il rilancio economico della Regione, indebolita dalla pandemia di Coronavirus.

L’iniziativa non è da sottovalutare, anzi: l’industria della moda è il secondo settore manifatturiero del Paese e vale decine di miliardi di euro. A febbraio il valore stimato per l’intero settore era di 71,7 miliardi. Un evento di questo tipo ha brillato per efficacia, arrivando dritto allo stomaco di chi in quel momento osservava, anche a giudicare dalle centinaia di commenti entusiasti apparsi da ogni parte del mondo. Il bis, grazie.

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