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«Colpevole di aver taciuto sui rischi della crisi climatica». Il primo caso di accusa contro il governo australiano arriva da una ventenne

24 Luglio 2020 - 15:26 Giada Giorgi
Katta O'Donnell è la studentessa di Melbourne che vuole portare «sotto processo per cattiva condotta» il governo di Morrison. «Ha indotto all'errore gli investitori sul rischio climatico»

Si chiama Katta O’Donnell, ha 23 anni ed è la studentessa di Melbourne, Australia, che ha dato vita al primo caso legale contro il suo governo. Le accuse sono quelle di aver sviato gli investitori sulle obbligazioni statali non rivelando il grosso rischio finanziario causato dalla crisi climatica. «Sotto processo per cattiva condotta», Katta ha spiegato così di voler portare in tribunale il governo australiano per aver taciuto sui rischi del clima, traducendo questa intenzione in una vera e propria azione legale.

Supportata dall’avvocato David Barnden di Equity Generation Lawyers, la ragazza ha depositato una denuncia pochi giorni fa presso il tribunale federale. « Ho 23 anni, guardo al futuro e posso sicuramente vedere che il cambiamento climatico è qui e peggiorerà», ha detto la studentessa di giurisprudenza, «è ora che il governo comunichi al pubblico l’impatto che i cambiamenti climatici avranno sul nostro futuro e sull’economia».

Una difesa di tutti quei giovani australiani che possiedono obbligazioni attraverso il loro fondo pensionistico e che, secondo Katta, «sono completamente all’oscuro delle valutazioni del governo sul rischio climatico in relazione ai loro investimenti». Gli australiani valgono oltre 700 miliardi di dollari, per lo più detenuti da banche centrali e fondi pensione. «Mentre l’attuale governo sarà a lungo fuori dal potere quando potremo accedere a questi soldi, la nostra sicurezza finanziaria sopporterà il peso della sua eredità climatica», spiega la ragazza.

Una lettera senza risposta, poi le reazioni

Katta O’Donnell

Katta ha deciso di presentare l’azione legale contro il governo dopo aver scritto una lettera a cui non è mai stata data risposta. Attraverso l’avvocato O’Donnell chiedeva al primo ministro Scott Morrison di cambiare la sua politica di divulgazione. Ma dalle istituzioni nessun segnale di vita.

A seguito della denuncia di pochi giorni fa, è stato il portavoce di Josh Frydenberg, membro della Camera dei rappresentanti australiana, a sbilanciarsi con un commento: «Il Ministero del Tesoro era a conoscenza del reclamo, i rappresentanti legali del Commonwealth lo stavano prendendo in considerazione, ma hanno rifiutato di commentare ulteriormente sulla base dei procedimenti giudiziari in corso», ha detto.

L’ex capo economista dei mercati della National Australia Bank Rob Henderson ha definito quello della giovane Katta «un reclamo interessante», spiegando come le principali banche australiane «ora hanno pubblicato tutti i rapporti annuali sul clima e hanno emesso obbligazioni verdi«».

Le banche «scaricano» le obbligazioni dell’Australia

Otto mesi fa la banca centrale svedese aveva «scaricato» le obbligazioni australiane per emissioni troppo elevate. «Non sono noti per il buon lavoro sul clima» avevano detto riferendosi all’Australia Occidentale e al Queensland.

«Siamo di fronte agli strazianti impatti fisici della siccità e degli incendi boschivi e affrontiamo anche i rischi finanziari di un’economia sovraesposta ai combustibili fossili che vengono lasciati indietro mentre il mondo passa all’energia pulita» ha detto Barndern, avvocato di Katta, commentando l’importanza della scelta della giovane.

Entro il 2030, il governo di Scott Morrison dovrebbe raggiungere un taglio dal 26% al 28% delle emissioni al di sotto dei livelli del 2005 – meno di quanto gli scienziati ritengano necessario per fare la sua parte nel quadro dell’accordo di Parigi sul clima. 

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