Puglia, tutti contro Emiliano: la ministra Bonetti (Italia Viva) lo diffida, il M5s non correrà con lui
Il fronte delle Regionali in Puglia continua a far discutere non solo in casa centrosinistra, ma anche all’interno della maggioranza. A scendere in campo contro il presidente uscente Michele Emiliano, nuovamente in corsa contro lo sfidante del centrodestra Raffaele Fitto, è la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. «Per quanto riguarda la politica bisogna introdurre principi di parità – ha detto la ministra -. Mi duole dire che abbiamo delle Regioni che non hanno ancora adeguato la loro legge regionale con la doppia preferenza di genere. Una tra tutte, la Puglia e come governo siamo stati costretti a mandare una diffida al Consiglio regionale perché si adegui a quella norma».
La ministra, esponente di Italia Viva, che alle prossime elezioni pugliesi non correrà con Emiliano ma sosterrà, insieme a +Europa e Azione, Ivan Scalfarotto, ha poi proseguito: «Non si capisce perché non ci si debba adeguare, – ha proseguito la ministra a Italia Viva -, a meno che non si voglia escludere un pezzo di cittadinanza, quello femminile, da un diritto fondamentale, l’accesso alle cariche elettive. Il presidente Emiliano si assuma la responsabilità di avere ricevuto una diffida dal governo, vada in Consiglio regionale e si voti, a viso aperto, non con voto segreto, una norma di diritto fondamentale».
Distanza siderale con il M5s
L’altra doccia fredda di oggi è arrivata invece dal M5s, precisamente dal capo politico Vito Crimi che, ai microfoni di Radio anch’io, su Radio Uno, si è espresso in maniera chiara su possibili convergenze con il Pd: «Non ci siamo mai sottratti al confronto ma lo facciamo se ci sono i presupposti. Lo so che c’è un dibattito sulla Puglia, so che tanti stanno spingendo ma voglio confermare, senza ombra di dubbio che in Puglia corriamo da soli. Ci abbiamo ragionato, ma le politiche fatte da Emiliano noi le abbiamo contrastate, non possiamo archiviare questo», ha detto. Quanto poi a possibili ripercussioni di carattere nazionale, anche su questo Crimi ha spazzato il campo da ogni retroscena o ipotesi: «Non ci sarà nessun impatto sul governo», ha detto.
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