Saluti romani e benedizioni: i nostalgici “recuperano” la cerimonia per la morte di Mussolini saltata per Covid
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Mentre il Coronavirus, da un lato, blocca il corteo di Predappio, nostalgici del fascismo, circa 150 persone, hanno “recuperato” tre mesi dopo un appuntamento “saltato” quest’anno a causa del lockdown a Giulino di Mezzegra e a Dongo: quello della commemorazione di Benito Mussolini, Claretta Petacci e dei gerarchi fascisti fucilati il 28 aprile del 1945. La manifestazione in provincia di Como è una iniziativa dall’associazione Mario Nicollini e nei giorni scorsi aveva sollevato qualche polemica da parte dell’Anpi e di alcuni parlamentari sull’opportunità di autorizzarla. Non sono stati registrati incidenti.
«Benito Mussolini, presente» sono state le parole pronunciate dai nostalgici a Giulino di Mezzegra, lì dove sarebbero stati fucilati il Duce e Claretta Petacci, davanti al cancello di villa Belmonte. Non si è tenuta la “consueta” celebrazione liturgica in chiesa, ma è stata impartita una benedizione all’esterno. A Dongo poi i partecipanti hanno fatto il saluto fascista e urlato “presente” alla scansione dei nomi gerarchi fucilati dai partigiani.
In copertina ANSA/Carlo Pozzoni |Un centinaio tra simpatizzanti di estrema destra e di reduci della Repubblica sociale di Salò a Giulino di Mezzegra, 28 aprile 2000
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